Sant’Oronzo 2023. Seccia ha presentato i riti religiosi: non dimentichiamoci dei poveri

Sant’Oronzo 2023. Seccia ha presentato i riti religiosi: non dimentichiamoci dei poveri

articolo ripreso da portalecce

Si è appena conclusa la conferenza stampa convocata stamattina a Palazzo Carafa dall’amministrazione comunale di Lecce per presentare il programma dei festeggiamenti religiosi e civili della festa patronale in onore dei Santi Oronzo, Giusto e Fortunato.

 

 

 

In rappresentanza dell’amministrazione, all’incontro con i giornalisti erano presenti il sindaco Carlo Salvemini, gli Assessori Foresio, De Matteis e Cicirillo; Per la diocesi, l’arcivescovo Michele Seccia con il parroco della cattedrale don Vito Caputo.

Dopo i saluti del sindaco, il primo ad intervenire è stato l’arcivescovo che ha presentato le novità dei riti religiosi (in altro articolo presenteremo gli eventi civili): “È davvero speciale quest’anno la festa in onore dei nostri Santi Patroni, Oronzo, Giusto e Fortunato – ha esordito -. Prima di tutto perché è la prima dopo il Giubileo Oronziano che abbiamo chiuso il 26 agosto dello scorso anno. Un tempo in cui abbiamo voluto ricordare i duemila anni della nascita di Sant’Oronzo e durante il quale abbiamo provato a risvegliare il culto e la devozione verso questo grande santo, primo vescovo della nostra città e, secondo gli storici, primo martire cristiano dell’antica Apulia”.

“L’altro motivo di apprezzamento – ha proseguito Seccia – mi viene dal ricco programma dei festeggiamenti religiosi che quest’anno ha proposto il parroco della nostra cattedrale, don Vito Caputo. Mi piace molto la nuova collocazione dei simulacri: il tosello sobrio ed elegante allestito in duomo restituisce visibilità all’altare privilegiato che accoglie la pregiata tela del Coppola. Effettivamente occorre ancora fare molto per ridestare l’amore dei Leccesi verso il patrono e lui ci sta provando in tutti modi. Le feste in onore dei santi e della Madonna non possono ridursi soltanto al folklore e ai mercatini. Prima di tutto sono occasioni per conoscere questi testimoni che prima di noi ha scelto il vangelo come regola di vita fino a perdere la loro vita ma, anche, un invito a seguire il loro esempio. Questo è il vero senso delle feste cristiane e del culto dei santi”.

“Per questi motivi, l’Undena che è iniziata lo scorso 15 agosto – ha aggiunto ricordando le novità dei festeggiamenti religiosi di quest’anno – è stata arricchita da alcuni momenti spirituali nuovi. Stasera, infatti, si conclude una ‘tre-giorni’ di preparazione più intensa alla festa: tre serate in cui, dopo la messa, si sta svolgendo l’adorazione eucaristica valorizzata dalla predicazione di Padre Alfredo Marchello sul tema del martirio nelle Sacre Scritture. Sempre stasera, inoltre, nel chiostro dell’antico seminario, la Comunità della Casa – una bella realtà leccese di grande impegno cristiano e di generosa attenzione e promozione della disabilità – proporrà un recital dal titolo “Abbiamo arato le pietre. Le poesie di Padre Turoldo in musica”. Un’altra occasione di riflessione profonda e di cultura cristiana su una figura, la cui spiritualità ha segnato il secolo scorso”.

“Altra novità, mercoledì 23 agosto. In serata, sempre in cattedrale – è ancora l’arcivescovo a snocciolare date e appuntamenti – la Liturgia penitenziale con la possibilità di confessarsi: ho invitato i sacerdoti della città a rendersi disponibili a venire in duomo per accogliere chi vuole celebrare il Sacramento del perdono e poter lucrare anche l’indulgenza plenaria nei giorni della festa”. “Infine, ho rivolto ai parroci della città a far suonare, tutti insieme, alle 9 del 26 agosto, le campane delle chiese di Lecce perché l’annuncio cristiano della festa arrivi in ogni quartiere e in ogni famiglia”.

 

 

 

 

Prima di passare la parola al sindaco, un pensiero alla guerra che si combatte alle porte dell’Europa e agli auguri per una bella festa patronale a tutti: “Auguro a tutti i Leccesi momenti di gioia e di pace: pregheremo Sant’Oronzo perché la pace torni in tutto il mondo, specie nella martoriata Ucraina”.

“Infine – ha concluso -, una raccomandazione che vale per tutti, credenti e non credenti: mentre le luci, i colori e la musica susciteranno la festa, non dimentichiamoci dei poveri. Facciamo un modo che siano anche per loro giorni in cui sperimentare la bellezza della solidarietà umana e della carità cristiana, proprio come insegnano i santi”.

Al termine della conferenza stampa, l’arcivescovo ha fatto dono agli amministratori e ai giornalisti della raccolta di omelie tenute da 15 vescovi in tutti gli appuntamenti del Giubileo Oronziano (SCARICA).

 

Photogallery di Arturo Caprioli

 

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