Ringraziamento del Vescovo Filograna

Ringraziamento del Vescovo Filograna

“Grazie, Signore, per avermi oggi comunicato il tuo Spirito”
In occasione della solenne Concelebrazione eucaristica di oggi in piazza Duomo a Lecce,

Lecce, 14 settembre 2013

“Ti amo, mio Dio, e il mio desiderio è di amarti fino all’ultimo respiro della mia vita.
Ti amo, o Dio infinitamente amabile, e preferisco morire amandoti, piuttosto che vivere un solo istante senza amarti.
Mio Dio, se la mia lingua non può dire ad ogni istante: ti amo, voglio che il mio cuore te lo ripeta ogni volta che respiro.
Ti amo, mio divino Salvatore, perché sei stato crocefisso per me e mi tieni quaggiù, crocifisso per te.
Mio Dio, fammi la grazia di morire amandoti e sapendo che ti amo” (Curato d’Ars).

Ho preso in prestito dal Curato d’Ars queste parole che racchiudono i sentimenti del mio cuore al termine di questa solenne celebrazione eucaristica. Ringrazio il Signore perché mi ha fatto dono di una vocazione/missione così grande.  Se la mia vita ha conservato una logica e una coerenza, è perché l’ha guidata Lui, l’ha illuminata e l’ha gratificata con la sua misericordia.

Il Signore mi ha condotto per mano e a Lui questa sera tendo la mia mano perché mi continui a guidare per fare, giorno per giorno, la sua volontà. Il Signore mi doni la pazienza di aspettare i suoi tempi, perché nell’esperienza della debolezza e stanchezza, io possa sentirmi consolato dalla certezza che questa vita di donazione è solo un preludio sereno e fiducioso dell’eternità.

“Grazie, Signore, per avermi oggi comunicato il tuo Spirito, grazie per avermi confermato nel tuo amore, grazie perché ti fidi e mi affidi ciò che di più caro possiedi: i tuoi fratelli, per i quali hai dato la vita, mi affidi la chiesa di Nardò-Gallipoli, tua amata sposa, nata dal tuo costato trafitto per amore.

Rinnovo oggi la mia fede e la mia lode: ti benedico e ti ringrazio per avermi creato, fatto cristiano e tuo Sacerdote per sempre.  A te la lode, o Santa Trinità, eterno Dio, fonte di ogni bene.”

In questo rendimento di grazie al Signore pongo ora ogni altro ringraziamento.
Il primo pensiero va a Papa Francesco che presiede alla carità nella Chiesa: lo ringrazio per la freschezza del Vangelo e per l’amore verso la Chiesa, che risplendono sul suo volto di innamorato di Dio; lo ringrazio per aver chiamato me alla grazia dell’episcopato e gli assicuro fedeltà, obbedienza e preghiera.

Grazie per la presenza e la preghiera del signor Cardinale Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli, e il Cardinale Salvatore De Giorgi, figlio della nostra amata Chiesa di Lecce. La loro presenza mi onora, mi sostiene e mi offre l’audacia di chiedere non solo la loro preghiera, ma anche di farsi interpreti presso il S. Padre, essendo suoi  stretti collaboratori, dell’amore e devozione delle chiese di Lecce e di Nardò-Gallipoli.

Esprimo viva gratitudine  a Mons. Adriano Bernardini Nunzio apostolico in Italia, per la sua presenza e per avermi comunicato per primo la volontà del Santo Padre.

Ma il mio grazie, con il cuore commosso e pieno di affetto è per Lei, Eccellenza, Pastore della Chiesa di Lecce, per me fin dal primo incontro è stato padre amato e fratello esemplare.

La stima e amicizia a me riservate in questi anni, insieme al dono dello Spirito Santo e all’imposizione delle mani di questa sera, sono stati i più bei tasselli della storia Sacra che il Signore va tracciando per me dal giorno del mio battesimo.

Rendo lode a Dio e ringrazio per la presenza così ricca di confratelli Vescovi della regione Puglia e delle diverse Regioni d’Italia e dell’Africa.

Il primo Vescovo che voglio abbracciare è Monsignor Domenico Caliandro, arcivescovo di Brindisi, che ha guidato per 13 anni la diocesi di Nardò-Gallipoli: con grande trepidazione prendo il suo posto. Le assicuro, Eccellenza, che mi sforzerò di portare avanti nella fedeltà e nella continuità il suo progetto pastorale, che in questi giorni ho avuto modo di conoscere e apprezzare.

Ed è naturale che il pensiero corre in questo momento Alla  amatissima Diocesi di Nardò Gallipoli, qui ben rappresentata dal clero e da un gran numero di fedeli: dal primo giorno sento di volervi bene e questa sera vi chiedo di stare ancor più vicini con l’affetto, la bontà e la forza della preghiera, perché io possa adempiere il nuovo servizio con umiltà di cuore e con la luce dello Spirito. Desidero annunciare la speranza e l’ottimismo cristiano. Sono certo che insieme cammineremo riscoprendo una più intensa responsabilità ecclesiale e civile.

Abbraccio a uno a uno tutti i Vescovi, Mons. Donato Negro, da sempre amico e fratello, e Mons. Marcello Semeraro,  accanto ai quali ho iniziato a vivere il mio Sacerdozio, Mons. Giuseppe Mani che mi ha guidato negli anni bellissimi del Seminario Romano, e abbracciando Lui voglio ringraziare tutti gli educatori dei vari seminari e gli amici di corso, con i quali ho trascorso tanti momenti belli della mia vita.

Un saluto colmo di affetto e gratitudine voglio che giunga al Prelato dell’Opus Dei, Mons. Xavier Echevarria, e ai Sacerdoti della Prelatura che mi hanno aiutato a tenere vibrante il cuore, a dire ogni giorno il mio Fiat, a superare ogni difficoltà, ricordandomi sempre l’omnia in bonum di San Paolo: tutto concorre al bene di coloro che amano Dio.

Il Signore ricompensi tutti per il bene che hanno fatto e continueranno fare.

Un pensiero colmo di riconoscenza va al presbiterio di Lecce. Questa sera esprimo la mia umile gioia di essere stato sempre in comunione con voi e insieme a voi con i vari Vescovi che in questi anni hanno guidato la nostra Diocesi: mi avete edificato con la vostra dedizione e zelo apostolico. Vi porto nel cuore,  e vi chiedo di portarmi nel vostro come chiese l’Apostolo Paolo: “fateci posto nei vostri cuori!” (2 Cor 7,2).

A voi, religiosi  l’espressione del mio affetto e del mio apprezzamento per la vostra generosa testimonianza evangelica.

E che dire a voi seminaristi di Lecce e di Nardò Gallipoli? A voi giovani? Lasciatevi affascinare da Cristo! Vi chiedo la forza dell’entusiasmo e della generosità nel buon uso delle vostre energie giovanili. La Chiesa ha bisogno di voi.

Il ricordo speciale va ora alla venerata memoria di Monsignor Ruppi, Monsignor Mincuzzi, Monsignor Minerva, vescovi della Chiesa di Lecce, e poi al servo di Dio Mons. Ugo de Blasi, al caro Don Franco Mannarini, a Don Antonio Cruciato e a tanti altri Sacerdoti che sono stati guide sagge e amabili negli anni di formazione e in quelli del ministero Sacerdotale. Certamente dal cielo oggi gioiscono con tutti noi e continueranno a vegliare sul mio cammino.

Ringrazio tutti voi, che siete venuti così qui così numerosi per partecipare alla mia ordinazione episcopale.

Vorrei abbracciare e salutare ciascuno, anche chi, in fondo a questa magnifica piazza del Duomo, non riesco a scorgere. E quanti ci seguono attraverso Teleonda. In mezzo a voi vedo le parrocchie di Lequile, Trepuzzi, San Giovanni Maria Vianney, le varie parrocchie della diocesi di Lecce e di Nardò-Gallipoli: grazie perché in questi giorni mi avete promesso il continuo sostegno nella preghiera per servire il Signore nel modo e nei luoghi dove mi manda.

Perdonatemi, se non riuscirò a salutarvi tutti, ad uno ad uno, al termine di questa liturgia.

Chiedo stasera al Signore che la grazia che sta dando ancora una svolta alla mia vita, possa diventare un dono e una provocazione per ciascuno di voi, per vivere con più consapevolezza il compito che il Signore vi ha affidato, per crescere nella fede,  per diventare testimonianza luminosa verso i tanti fratelli cui il Signore ci manda.

Chiedo ancora al Signore di suscitare un maggiore fervore spirituale e tante vocazioni tra i giovani e le persone che incontrerò nel futuro ministero e, attraverso di me, sia Lui a farsi incontro a ciascuno.

Rivolgo un saluto deferente a tutte le autorità civili e militari. Accolgano l’espressione della mia riconoscenza per la loro presenza, del mio mio rispetto per le loro persone e della mia stima per la loro opera, del mio impegno di leale collaborazione nel profondo rispetto degli ambiti istituzionali.

Desidero infine ringraziare il Signore per la mia amata famiglia, la mia mamma e le sorelle insieme a tutti i parenti che mi sono stati accanto in questi anni, un caro ricordo a papà e ai parenti che sono in cielo, e che insieme a tanti altri mi hanno aiutato a crescere nella fede. In questi giorni mi è stato naturale andare con il ricordo alla mia infanzia, alla vita nel mio paese, in parrocchia, ai Sacerdoti vivi e defunti, ai catechisti, a quei tanti volti di laici dalle cui mani mi sono giunti i doni del Signore. Rivedo il volto di tanti che, nelle differenti stagioni della vita, mi hanno aiutato a maturare nella fede, esempi edificanti di Sacerdoti e di laici, pronti a farsi plasmare la vita dall’azione dello Spirito.

A tutti il mio grazie, per tutti la mia preghiera.

Grazie a quanti hanno organizzato questa suggestiva liturgia: ai fratelli Sacerdoti, ai collaboratori, alla corale Palestrina che insieme ai cori parrocchiali, ci hanno aiutato a pregare.

A Maria, madre della Chiesa, madre e fiducia nostra, rivolgo infine la mia preghiera.

Aiuta, o Madre, la nostra fede.
Apri il nostro cuore all’ascolto della Parola, perché riconosciamo la voce di Dio e la sua chiamata.
Risveglia in noi il desiderio di seguire i suoi passi, uscendo dalla nostra mediocrità e accogliendo la sua promessa.
Aiutaci a lasciarci toccare dal suo amore, perchè possiamo toccarlo con la fede.
Aiutaci ad affidarci pienamente a Lui, a credere nel suo amore, soprattutto nei momenti di tribolazione e di croce, quando la nostra fede è chiamata a maturare.
Semina nella nostra fede la gioia del Risorto.
Ricordaci che chi crede non è mai solo.
Insegnaci a guardare la storia e il mondo con gli occhi di Gesù, affinché egli sia luce sul nostro cammino.
E che questa luce della fede cresca sempre noi, finché arrivi quel giorno senza tramonto che è lo stesso Cristo, il figlio tuo e nostro Signore. Amen.

+ Fernando Filograna

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