proteggi i giovani dalle falsità dei social
articolo ripreso da portalecce
“Stasera vogliamo fare memoria, Signore, e confidarti che il nostro mondo, in più parti, piange per le ferite sanguinose della guerra. Le armi distruggono le case degli uomini e uccidono i bambini innocenti. Ti offriamo il grido di dolore di quei bambini che muoiono per le crudeltà degli adulti che invece di raccontare loro le favole a lieto fine, spezzano sul nascere i loro sogni più puri”.
Sono alcuni dei passaggi della preghiera di adorazione (LEGGI IL TESTO INTEGRALE) pronunciata dall’arcivescovo Michele Seccia nella splendida e suggestiva cornice di Piazza Duomo al termine della processione eucaristica che, in un clima di preghiera, ha attraversato le vie del centro di Lecce.
Vi hanno partecipato le autorità civili e militari, il vescovo Cristoforo Palmieri, il capitolo cattedrale, il clero della città, rappresentanti delle comunità religiose maschili e femminili, le confraternite di Lecce, le associazioni e i movimenti cattolici e il popolo di Dio.
Un atto di fede nel sacramento dell’Eucarestia ma anche un cantico di lode e di ringraziamento per la presenza sua sacramentale in mezzo agli uomini.
E poi un atto penitenziale: “Perdonaci, Signore e abbi tanta pietà di noi per tutte le volte che il nostro cuore non è pronto ad accoglierti e in te accogliere tutti senza limiti; aiutaci a comprendere che quel pane bianco, fragile e spezzato… offerto per noi e per tutti, è la caparra per la vita eterna, è l’unica via da percorrere per essere comunione, per diventare uno con Te”.
Da qui le braccia tese perché il Signore Gesù diventi il segreto dell’esistere delle nuove generazioni, sempre più alla ricerca del senso del loro vivere: “Giungano dritti a te i progetti di vita dei nostri giovani, perché non si perdano illusi dall’abbaglio che il mondo offre, accecati dal guadagno facile, deviati dall’uso di sostanze stupefacenti a basso costo, confusi dal mondo virtuale e falso dei social. Siano, invece, illuminati da Te, vera bellezza e profonda verità, più intimo a noi di noi stessi”.
Prima della processione l’arcivescovo Seccia ha presieduto la solenne concelebrazione eucaristica nella chiesa parrocchiale di Sant’Antonio a Fulgenzio. Durante l’omelia il pastore ha fissato lo sguardo sul mistero del sacramento che Gesù ha istituito alla vigilia della sua Pasqua di passione, morte e risurrezione invitando tutti alla contemplazione più che alla comprensione, alla comunione nella Chiesa e alla carità come esperienza di vita eucaristica: “L’amore che parte dall’Eucaristia – ha detto l’arcivescovo – è un amore irradiante; ha un riflesso nella fusione dei cuori, nell’affetto, nell’unione, nel perdono; ci fa capire che bisogna spendersi per i bisogni altrui, per i piccoli, per i poveri, per i malati, per i prigionieri, per gli esuli, per i sofferenti”.
Racconto per immagini di Arturo Caprioli