Lecce sotto la protezione di Sant’Oronzo. Il busto del miracolo traslato in duomo (VIDEO)

Lecce sotto la protezione di Sant’Oronzo. Il busto del miracolo traslato in duomo (VIDEO)

articolo ripreso da portalecce
e scritto da Andrea Pino

In una Piazza Duomo deserta si è svolto stamane un rito breve e semplice ma dal profondo valore spirituale e devozionale considerando il forte legame tra i leccesi e il loro santo patrono.

 

 

Il busto miracoloso di Sant’Oronzo di cui avevamo già parlato nelle settimane scorse (LEGGI QUI) è stato traslato dal museo diocesano, dove ormai da diversi anni è conservato, in cattedrale.

A farsi promotore della bella iniziativa – con l’autorizzazione dell’arcivescovo Michele Seccia, che ha subito accolto la proposta e sotto la supervisione del vicario episcopale per l’economia mons. Antonio Montinaro e del parroco della cattedrale mons. Flavio De PascaliClaudio Selleri, priore delle confraternite leccesi dell’Addolorata e del Buon Consglio e commissario delle confraternite di San Luigi e della Madonna del Carmine.

È un momento che potremmo definire storico – ha dichiarato Selleri – il busto miracoloso, splendida opera argentea dell’artista Domenico Gigante che i nostri antenati venerarono al tempo della terribile pestilenza del 1690-91 torna ad essere esposto in duomo. L’idea è nata spontaneamente, come puro atto di fiducia nella protezione del nostro patrono ed è stata accolta con grande entusiasmo dall’arcivescovo che ringrazio davvero di cuore”.

L’opera non è solo una delle più alte espressioni artistiche della devozione leccese verso il santo ma può essere considerata come una sorta di palladium della città: un segno concreto della benefica presenza del martire tra le case dei suoi figli in un momento tanto difficile come quello che stiamo attraversando.

È noto l’episodio miracoloso narrato da Giuseppe Cino nei suoi scritti in merito a tale statua  (LEGGI QUI). Il simulacro presenta infatti una sorta di cicatrice fra le sopracciglia che l’artista, per quanto si sforzasse, non riuscì a cancellare. Lo stesso Oronzo, apparendo in sogno ad un devoto, avrebbe confermato come quella ferita gli appartenesse: se l’era procurata da bambino, a causa di una caduta! La cosa può sembrare un’ingenua leggenda popolare e invece ha un significato davvero alto. Oggi che non solo la nostra terra ma l’intero pianeta è ferito dalla piaga dell’epidemia, ecco che il santo mostra un’immagine di sé stesso segnata da una ferita. Come un autentico padre, Oronzo è al fianco dei suo figli e ne condivide le sofferenze. Quelle fisiche degli ammalati, quelle spirituali di quanti sono nel lutto o affrontano una difficoltà di qualunque tipo. A tutti però testimonia come dalle ferite e dalle cicatrici si risorge più forti e migliori proprio grazie alla fede nell’unico Dio che porta sì le stigmate ma che è vivo e risorto.        

 

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