III Catechesi di Mons. Arcivescovo per la GMG a Madrid 19 Agosto 2011

III Catechesi di Mons. Arcivescovo per la GMG a Madrid 19 Agosto 2011

  1. 3. Per essere testimoni

 

Il testimone, il profeta, non può non confrontarsi con Lui: “ C’è un’ora nella vita di ognuno, nella quale il misurarsi con Cristo, anche per chi ha cercato di evitarlo con ogni mezzo, diviene ineluttabile” (Mazzolari).

Solo dopo questo incontro la nostra vita, le nostre scelte prendono luce e acquistano valore.

Qual è la prima condizione che è chiesta al testimone? Una chiara consapevolezza per discernere e scegliere ciò che è e ciò che non Buy cheap Bactrim è secondo il Vangelo.

Accanto a questa chiara coscienza il testimone o il profeta deve conoscere, amare e difendere, senza arroccamenti e sdegnosi rifiuti o chiusure, l’incontro e il dialogo anche con chi non la pensa come lui, il primato della verità, l’impegno per la tutela dei valori in cui crede.

Un impegno del genere talvolta non renderà facile la nostra vita. Nessuna meraviglia se, a causa di questa fedeltà, correremo il rischio di non essere ascoltati, accolti, applauditi. D’altronde Gesù ci ha messo in guardia: “Guai quando tutti gli uomini diranno bene di voi”.

Il Vangelo ci mette in guardia dalla tentazione o dall’acquiescenza che ci può portare a fare la fine dei cortigiani o dei portaborse. Ce ne sono troppi in giro. E’ la brutta parabola in forte discesa che sta vivendo da troppo tempo la nostra nazione, senza un soprassalto di orgoglio  che ci muova a isolare e condannare, apertis verbis, quanti, anche se in alto e con responsabilità istituzionali, e pubbliche sono chiamati a  non disattendere o affuscare l’autenticità e l’esemplarità del servizio alla polis, con scelte e comportamenti discutibili sul piano etico…

“Se quanti vogliono servire la verità rinunciassero ad essere benvoluti dagli uomini, particolarmente dai potenti, la cristianità avrebbe meno pagine oscure nella sua storia e maggior rispetto intorno alle sue istituzioni “ Sono parole scritte circa settanta anni fa (1943) da un prete scomodo, d. Primo Mazzolari, ora lo chiamiamo profeta, che sono di bruciante attualità.

A volte ci chiediamo : ma dove sono i cristiani chiamati a servire, quelli che fanno la scelta del servizio nella politica che Paolo VI definiva la più alta forma di carità?

A molti di noi viene in mente il lamento del Profeta Elia: “Sono pieno di zelo per il Signore perché gli Israeliti hanno demolito i tuoi altari, hanno ucciso di spada i tuoi profeti. Sono rimasto solo ed essi cercano di togliermi la vita” ( 1Re19,10 ). Al profeta il Signore risponde: “Io riserverò per me in Israele settemila persone, tutti i ginocchi che non si sono piegati a Baal” ( 1Re19,18 ).

Il Signore ha dappertutto servitori e profeti nascosti. Il compito del Profeta è quello di rendere testimonianza, non quello di durare. Solo la parola di Dio rimane in eterno.

Penso alle storie semplici, penso alla testimonianza di chi anche di fronte all’odio e alla violenza, mette in atto quella parola del Signore: “Vinci il male con il bene”:

E’ una storia recente, di qualche giorno fa, quella della mamma di Lorenzo, il diciottenne di un paese nei pressi di Monza ucciso da un diciassettenne con un collo di bottiglia usato come un pugnale. Questa donna prostrata dal dolore per la morte assurda e violenta del figlio, riserva parole di tenerezza e di perdono per il minorenne che  compiendo un delitto  efferato e assurdo, le ha tolto il figlio.

“Piango anche per quel ragazzino….non vorrei essere nei suoi panni, chissà come si sente dentro, poverino, chissà cosa pensa di quello che ha fatto… Non credo che volesse uccidere il mio Lorenzo. Me lo ha portato via per sempre ma anche la sua vita è rovinata per sempre….Non ho bisogno di perdonare chi ha ucciso mio figlio  perché non ho mai pensato di odiarlo…..La mia fede mi dà la serenità necessaria per affrontare questo momento”.

E’ la testimonianza di un amore che perdona. E’ il frutto della fede grande di questa madre che vive il suo impegno nella parrocchia come volontaria della Caritas.

Quale la ricompensa riservata al testimone, al profeta? “Chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvo”.

Cari amici, concludo con le parole del Papa:

“ anche voi se crederete, se saprete vivere e testimoniare la vostra fede ogni giorno, diventerete strumento per far ritrovare ad altri giovani come voi il senso e la gioia della vita che nasce dall’incontro con Cristo”. (n.5)

Cari giovani, la Chiesa conta su di voi! Ha bisogno della vostra fede viva, della vostra carità creativa e del dinamismo della vostra speranza. La vostra presenza rinnova la Chiesa, la ringiovanisce e le dona nuovo slancio” (n.6)

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