L’altra festa del Natale

L’altra festa del Natale

La Comunità Emmanuel e la Caritas Diocesana

si preparano a farlo nascere tra i poveri della città.

 

Il silenzio assordante della notte di Natale racchiude in sé tra i canti degli angeli e i suoni delle corna­muse dei pastori le grida spezzate del dolore umano, dei diversi della storia, degli emarginati della società, degli ultimi del mondo. Abbiamo deciso di esplorare quest’u­niverso nascosto per rinascere con Gesù nella grotta spoglia della nostra esistenza.

“Sento un grido nella notte, tendo l’orecchio, accorro!” Padre Mario Marafioti della Comuntità Emmanuel scuote le coscienze e ci esorta a vivere un Natale diverso e lontano dai luoghi comuni. La notte di salvezza che si appresta ad arrivare è meno luminosa degli altri anni perché buio è il giorno che la precede: per questo Padre Mario non si esime dal fare un’analisi lucida e critica dell’at­tuale situazione socio-politica “Se guardiamo al mondo e alla società, per molti non ci sarà “Natale”! Non ci sarà nessuna “nascita”, nessuna novità!

C’è chi continuerà senza variazioni nella ricerca del suo “benessere” sordo e indifferente e chi nella sua emargina­zione ed esclusione triste e dolorosa, e ingiusta!” Ma alla Comunità Emmanuel la stretta mortale della crisi di valori ancor pri­ma che economica non toglie il respiro alla speranza di una vita nuova, un inizio che la comunità vivrà proprio la notte di Natale quando tutti si riuniran­no intorno a Padre Mario per pregare e come precisa egli stesso “Vivere un ri­torno alle origini! Ci chiamiamo “Em­manuel” = Dio-con-noi! Siamo nati da Lui: proprio nella notte di Natale del 1980. L’Emanuele ha messo vita-con-vita con noi e metteremo vita-con-vita con i poveri, i piccoli, i deboli, gli ultimi! Ripartiremo da loro una volta in più, in tutti i servizi d’accoglienza per tante forme di povertà”.

 

Gesti semplici che pulsano di uno speciale segno di rinascita, come il messaggio finale che ci lascia padre Mario “che ognuno incoraggi se stesso e gli altri con uno dei motti che hanno suscitato l’iniziativa e fanno ancora la vita della Comunità Emmanuel: se tanti uomini di poco conto, in tanti po­sti di poco conto, facessero con amore tante cose di poco conto, il mondo cambierebbe!”.

E nella notte di Lecce brilla anche la luce della Caritas, don Attilo Mesa­gne il deus ex machina della parte migliore di una città che corre non si sa dove, per arrivare in nessun posto, ci rivela l’aspetto divino di un natale pagano. Per don Attilio non esiste un Natale, esiste il Natale cioè il giorno della nascita di un Dio Bambino che viene al mondo ogni giorno nei volti di coloro che varcano la soglia di tutte le diverse strutture della Caritas. “Per Natale – precisa don Attilio – non ci saranno eventi eccezionali, porteremo avanti tutto il programma di accoglienza, salvaguardia, prote­zione, formazione e integrazione che attuiamo tutti i giorni dell’anno” e continua, sottolineando più volte con una dolce e paterna insistenza, “la Caritas apre le porte a chiunque bussi perché riconosce nell’altro un “Fratel­lo e non un Fardello”.

Un individuo privo di differenziazioni di sorta e ricco solo del cuore che la Caritas, nelle sue mille forme di assistenza materiale e morale, riempie di amore. Alla Caritas per tutte le festività natalizie, come ogni giorno dell’anno, saranno offerti la colazione alle 8, il pranzo alle 12 e la cena alle 20 come ogni giorno dell’anno, continuando nella tradizione dell’eccezionalità del servizio quotidiano, senza alcuna ini­ziativa straordinaria ma perseguendo il meraviglioso impegno della salvifica azione ordinaria.

BORGO S. NICOLA/IL VESCOVO TRA NOI

Il direttore del carcere di Lecce, dott. Antonio Fullone ci ha parla­to del Natale che verrà, un momen­to in cui all’angustia degli spazi limitati si sostituisce la convivialità delle porte aperte. Il Vescovo Mons.D’Ambrosio celebrerà messa sia il 24 che il 25 dicembre, mentre per tutte le festività, uomini e donne, in un’ottica di maggiore socialità e in funzione di un superamento della solitudine, potranno trascorrere insieme dieci ore al giorno anziché le canoniche cinque, potendo con­dividere insieme anche i pasti dei giorni di festa.

 

Per i bambini di tutti i detenuti, a cavallo dell’Epifania si svolgeranno “i giorni dell’af­fettività”, momenti speciali in cui volontari animeranno i pomeriggi mentre nella sala teatro dell’istituto si svolgeranno spettacoli teatrali. L’associazione genitori onco-ematologia pediatrica (Agop) ha organizzato un natale magico per i suoi bambini che sabato 21 riceve­ranno la benedizione del vescovo e la visita di Babbo Natale. Giorni speciali anche per tutti i bambini della Caritas di Lecce, ai quali saranno consegnati i regali dal 16 al 24 dicembre, dalle 16 in poi presso l’Ambulatorio Medico Maria SS. dell’Idria.

COMUNITÀ EMMANUEL/PASSIONE PER LA VITA

“L’augurio più forte e sincero a quella parte più lontana e inesplorata di me stesso, affinché il calore del Natale faccia scorrere la passione per la vita”. Emanuele. Che questo natale mi porti la nascita di una vita nuova, piena d’amore, gioia e tante emozioni nuove mai provate prima. Fran­cesco. Gli auguri più grandi li faccio a me stesso affinché possa uscire dal problema (droga) e riuscire a prendere la mia vita in mano. Claudio. Spero che questo Natale porti a tutte le persone che ci escludono, occhi nuovi per guardarci con amore e braccia aperte per accoglierci. Lucia. Una speranza per tutte le nostre famiglie perché Dio le benedica come la famiglia di Nazareth. Rita.

Pagine a cura di Maria Rosaria Contaldo

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