Emergenza Ucraina. Caritas Lecce ospiterà i primi 105 profughi: non ancora nelle famiglie

Emergenza Ucraina. Caritas Lecce ospiterà i primi 105 profughi: non ancora nelle famiglie

articolo ripreso da portalecce

L’emergenza Ucraina con le conseguenti evacuazioni umanitarie ormai si fa sentire anche nel Salento. Dopo l’accoglienza a Strudà nell’ex Opis di 42 profughi e altre iniziative private, anche la Caritas diocesana di Lecce si prepara ad ospitare chi fugge dalla guerra.

 

 

 

Talmente pronta da dover sospendere, nei giorni scorsi, le adesioni alla richiesta di disponibilità di enti, singoli e famiglie a spalancare le porte ai rifugiati  (LEGGI), così tanto numerose sono state ad oggi le offerte di un alloggio gratuito.

Ora che Caritas italiana, con una rilevazione somministrata online a tutte le diocesi del Paese, ha concretamente chiesto di quantificare e riferire il numero e le tipologie di persone accoglibili, anche la Caritas diocesana ha comunicato all’ente nazionale una prima parte di disponibilità.

I profughi ucraini – come informano fonti Caritas italiana – arriveranno in Italia (aeroporto di Roma Fiumicino) dalla Polonia con i voli umanitari organizzati dalla stessa Caritas italiana. Gli arrivi in Italia sono previsti a partire dal 21 marzo prossimi e le Caritas diocesane hanno potuto manifestare attraverso il questionario sul web le disponibilità solo per le accoglienze all’interno di strutture diocesane, appartamenti autonomi, istituti religiosi, parrocchie e non nelle famiglie o nei Centri di accoglienza straordinaria (Cas).

E così il direttore di Caritas Lecce, don Nicola Macculi e i suoi collaboratori hanno offerto a Caritas italiana una disponibilità iniziale di 105 posti distribuiti per il momento presso la parrocchia di San Lazzaro in Lecce; presso un appartamento di via Monteroni gestito dalla cooperativa “Madre Santina onlus”; donne con bambini nella comunità per minori delle Discepole del Sacro Cuore, sempre in via Monteroni a Lecce; ancora donne con bambini presso le Marcelline di Lecce; un buon numero saranno accolti a Merine presso la Casa di spiritualità “Cuore Immacolato di Maria”, opera donata dal defunto don Antonio Montinaro alla parrocchia. Infine, sono disponibili in città quattro appartamenti autonomi di proprietà privata.

In base alla composizione delle liste di evacuazione, delle disponibilità delle diocesi e del raggiungimento della capienza massima dei voli, dunque, Caritas italiana comunicherà nei prossimi giorni, la data e l’orario di arrivo e il numero dei profughi destinati alle singole diocesi e le informazioni necessarie su come verranno organizzati i trasferimenti da Roma verso ciascuna destinazione. È certo che dal prossimo 28 marzo inizieranno in diocesi le operazioni di trasferimento da Roma a Lecce e di accoglienza nelle strutture elencate.

Si ribadisce che la Caritas di Lecce, in linea con la Caritas italiana e con le altre diocesi pugliesi, al momento, non ha organizzato raccolte ed invii di generi di prima necessità in quanto risulta pressocché impossibile penetrare nei territori di guerra. È stata, invece, avviata una raccolta fondi per ‘Emergenza Ucraina’. È possibile dare il proprio sostegno utilizzando il bonifico bancario versando a Caritas diocesana Lecce: Iban: IT35G0103016002000060471391 – causale ‘Emergenza Ucraina’.

Portalecce, come di consueto, continuerà ad offrire informazioni ma per qualunque comunicazione o richiesta di chiarimenti ci si può rivolgere direttamente alla Caritas diocesana (0832.407045 – 349.1768915 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).

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