#DONSALVATORE70. Il ricordo del ‘suoi’ ragazzi di Santa Rosa: resti un faro luminoso

#DONSALVATORE70. Il ricordo del ‘suoi’ ragazzi di Santa Rosa: resti un faro luminoso

articolo ripreso da portalecce

In occasione del 70° anniversario di ordinazione sacerdotale del card. Salvatore De Giorgi che si celebra oggi, don Fernando Doria ha chiesto a un gruppo dei “suoi” ragazzi della prima ora di dedicargli un pensiero: “Ora sono tutti nonni – spiega don Fernando – ma quando sono interrogati sulla vita dai loro figli e dai loro nipoti raccontano sempre l’esperienza vissuta con don Salvatore”.

 

 

GABRIELLA RUFO

Don Salvatore… e già, don Salvatore…. Colui che è stato una guida importantissima per la mia crescita morale e cristiana. Ho tanti bei ricordi del periodo trascorso durante il suo sacerdozio, ma quello che mi ritorna in mente ogni volta che lo rivedo è la gioia infinita che ho provato nell’essere stata scelta per donargli il fascio di fiori durante la celebrazione della sua ordinazione episcopale. Avevo 11 anni e ricordo che nel porgerli lui si è inchinato per prenderli ed io nell’orecchio gli sussurrai: “secondo me diventi Papa” e lui sorridendomi mi disse “e chi lo sa!”.

 

PIERGIORGIO BELLISARIO

Carissimo card. De Giorgi, l’incommensurabile apporto, come punto di riferimento, non solo nella fede, ma nell’impegno educativo di tanti giovani al rispetto della vita, nella modalità più sana e vitale, rimane un prezioso bagaglio per tanti che come me hanno avuto modo e fortuna di frequentarti e stimare. La più profonda e viva riconoscenza carissimo “don Salvatore” come un tempo da ragazzino ti chiamavo.

 

DANIELA COLACI

Era il 1967/1968 quando i miei genitori si sono trasferiti nella nuova casa nel quartiere di Santa Rosa, io ero una bimbetta di appena 7 anni e sin dai primissimi giorni ho iniziato a frequentare la parrocchia. Parlare di don Salvatore è come descrivere la mia infanzia, la mia adolescenza, la mia maggiore età, insomma la mia vita perché anche ora oramai avanti con l’età, io sono ancora legata alla mia chiesa, la mia seconda casa. E questo grazie a lui, grazie anche al caro don Vito e grazie a don Fernando. Non sono mai riuscita a chiamare don Salvatore, “eminenza”. Lui per me è don Salvatore e sarà sempre don Salvatore! Ricordo ancora l’emozione che ho avuto quando ci fece fare, in occasione della nostra preparazione alla prima comunione, un “provino” di canto per formare un coro da impegnare durante la celebrazione della Santa Messa. È nata così nel corso del tempo la Schola Cantorum di Santa Rosa. Eravamo un gruppo molto riconosciuto e presente nei più importanti eventi ecclesiali della nostra città: uno per tutti la sua ordinazione episcopale in cattedrale. nel Duomo di Lecce. In quegli anni la mia parrocchia era piena di vita, piena di giovani impegnati in vari gruppi: le iniziative erano tante per tutte le età. Commedie in vernacolo, tornei sportivi, viaggi in pullman. don Salvatore ha rappresentato per me, in quegli anni, un punto di riferimento, il mio padre spirituale.

 

ANNA MARIA GALEANO

Il sorriso rassicurante, la stretta di mano vigorosa e la tua voce forte, potente, sicura, mi hanno convinta ad amare Dio. Dal battesimo alla vecchiaia sarai sempre il mio don Salvatore! Con immenso affetto e gratitudine.

 

ADRIANA ROSSI

Caro don Salvatore, con i tuoi saggi insegnamenti sei stato una speciale guida spirituale nel mio percorso di vita, ricco di ostacoli e gioie. Grazie sempre.

 

ROSARIO ZECCA

Carissimo don Salvatore, per noi sei sempre stato, grazie ai tuoi insegnamenti, la stella polare che ci ha guidato nei nostri percorsi di vita e per questo sei e sarai sempre nei nostri cuori. Tantissimi auguri.

 

GIANCARLA VISCONTI

Non ho ricordi di Santa Rosa senza Don Salvatore. Il più nitido, la mia prima comunione, una foto insieme a lui ed alla sua imponenza. I 25 anni dei mei genitori, con lui seduto nel salotto di casa nostra. Il canto con il coro della nostra parrocchia nel duomo in occasione della sua ordinazione. L’orgoglio provato quando è stato nominato cardinale. Abbiamo in comune il giorno ed il mese di nascita, ed è bello farsi sempre gli auguri, con la mia richiesta di pregare per me. Sta accompagnando me e tanti altri dall’infanzia, e la sua presenza è tangibile.

 

DORIANA NATALE

Sin da quando ero piccolissima, a soli tre mesi di età, con la mia famiglia abbiamo preso residenza a Santa Rosa e con noi anche i nonni materni. Ricordo che la nonna aveva problemi di deambulazione e pertanto non potendo più agevolmente scendere e salire sino al 3° piano senza ascensore, dove era sito il nostro appartamento, essendo lei una donna pia a cui non mancava la recita del rosario quotidiano, chiedeva la presenza del nostro caro don Salvatore che puntuale veniva a trovarla… Cosa si dicessero i due in quei momenti di preghiera e conforto non sta a noi saperlo ma ricordo il sorriso di affetto e stima che si scambiavano a termine dei loro incontri. Era un pomeriggio come tanti ma risuonano ancora nitide le parole della nonna rivolte a don Salvatore: “Sei destinato a grandi cose. Già ti vedo a Roma con il nostro grande Papa, ricordati sempre di tutti noi”. Potevo aver avuto 11 anni ma quelle parole e la confortevole presenza di don Salvatore in casa mia sono impresse nel mio cuore.

 

ELIANA CALÒ

Cosa ricordo di don Salvatore? Tantissimo: l’entusiasmo nel fare le cose, l’attenzione e la cura per i giovani che cercava di coinvolgere con numerose iniziative anche molto innovative per l’epoca, lo sguardo e il sostegno amorevole verso i bambini che lui riteneva le creature più innocenti della terra; il rispetto e il compassionevole sostegno rivolti verso i più umili; il suo essere educatore sempre, anche severo quando era necessario proprio come dovrebbe fare un buon padre coi propri figli; le sue omelie che noi bambini, in una messa ancora in latino, aspettavamo di ascoltare con interesse e gioia. Per me da bambina era come un gigante buono. Ricordo la sua tonaca svolazzante nei corridoi della chiesa. Era sempre in movimento come un vulcano in continua eruzione di fatti e di idee. Per me da ragazza era come un padre che indicava la strada giusta dando il buon esempio. Se sono ora una persona piena di sani valori, molto lo devo a lui.

 

ANTONIO AURELIO

Mi limito solo a dire, conservando gelosamente i mille ricordi, perché infanzia e giovinezza richiamano sempre commossi ricordi, che in quell’eccezionale laboratorio sociale ante litteram che è stato il quartiere Santa Rosa, le persone che siamo state e che siamo, lo dobbiamo anche a lui e alle persone speciali che lo hanno affiancato e succeduto nella missione sacerdotale. Orgoglioso di esserci stato.

 

ANTONIO BELLISARIO

Sapeva coinvolgere tutti. Nella vita della parrocchia era un grande trascinatore. Con lui eravamo tutti protagonisti.

Grande educatore e riferimento per tutti noi. Realizzava un’azione educativa attraverso rapporti spontanei, da padre premuroso e buono.

 

PINO DE GRISANTIS

Don Salvatore è stato per me un testimone veritiero dell’essere sacerdote, padre, consigliere, uomo di Dio. Ha saputo entrare nel cuore della gente che lui stesso ha evangelizzato nelle strade, nelle case del quartiere. Mi ricordo nel periodo pasquale, andavo con lui a benedire le case del quartiere; era vicino alle famiglie facendo la scheda dei componenti, di quello che facevano, informandosi su quali fossero le loro necessità; era molto attento agli ammalati.  Un esempio di vita e un vero pastore.

 

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