#DONMARCELLOCARDINALE. La forza della memoria per narrare gioia infinita e gratitudine

#DONMARCELLOCARDINALE. La forza della memoria per narrare gioia infinita e gratitudine

articolo ripreso da portalecce

La dignità cardinalizia voluta dal Papa Francesco per mons. Marcello Semeraro (don Marcello) ha chiaramente provocato in me una grande gioia, ma ha anche risvegliato in me il forte senso della memoria.

 

 

Quest’ultima non è stata un semplice amarcord, ma una ripresa coinvolgente di tanti anni trascorsi nella reciproca compagnia accademica e soprattutto umana con don Marcello. È stato lui a farmi assaporare il gusto della teologia e soprattutto ad insegnarmi l’ascesi dello studio di una disciplina, che caratterizza ancora oggi il mio ministero.

Sempre don Marcello all’inizio della mia docenza nel seminario regionale di Molfetta e in quel luogo, che non si dimentica mai, si sono congiunti i nostri percorsi esistenziali accademici e di amicizia sincera e leale. I frequenti confronti sui grandi temi teologici, sulle questioni della vita; i momenti di giovialità, di vita comune e le immancabili discussioni hanno forgiato una relazione solida tra noi, che resiste al di là di tutto.

Senza dimenticare, poi, i tanti viaggi verso Roma (il treno è bello caro don Marcello!): occasione per tracciare segmenti nuovi nell’avventura di un servizio condiviso in università. Insomma, non mi è facile tradurre in poche righe un lungo percorso di vita comune; ma mi è certamente facile esprimere la gratitudine così come mi è più facile confermare i sentimenti di amicizia (che dura nonostante i nostri percorsi differenziati) e soprattutto la gioia per quanto accaduto (nel senso teologico del termine) a don Marcello.

Sì, la gioia per un amico che si appresta a vivere in modo ‘alto’ il proprio servizio in favore di quanti avvertono il bisogno di Dio e del suo amore, soprattutto in questo tempo ‘molto disturbato’. Prego anche per lui, perché possa testimoniare sempre con la sua vita Colui che è l’unica causa della santità. In quanto Prefetto, infatti, tocca a lui ‘farsi avanti’ lungo quella via della santità, che è pienezza di vita per quanti credono, amano e sperano nel Dio della vita.

In sincerità e affetto.

*Ordinario di Teologia dogmatica presso la Pontificia Università Urbaniana – Roma

                                                                                                                             

 

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