“Non uno di più”. Una breve presentazione

“Non uno di più”. Una breve presentazione

SCHEDA

 Piccoli cenni sul secondo “report sulla povertà e l’esclusione sociale” 

della Caritas diocesana di Lecce

 

La povertà è in continua e progressiva evoluzione, come dimostrano i dati sull’incremento delle persone che si recano nei Centri di accoglienza parrocchiali, inoltre interessa strati sociali sempre più vasti, tanto che oggi sono incluse nel novero dei bisognosi fasce appartenenti al ceto medio. Inoltre è diventata un fenomeno dinamico, le cui caratteristiche mutano ad una velocità sorprendente ed esigono, perciò, nuove categorie interpretative, più aderenti alle connotazioni che sta via via assumendo. Così le classificazioni delle nuove forme di bisogno possono essere valide per un anno ma possono diventare obsolete in quello successivo.

La conclusione è che l’azione da intraprendere non è solo quella di aiutare i poveri ad uscire dal loro stato di emarginazione, ma occorre anche eliminare le ingiustizie che stanno causando il dilagare della povertà, fare appello alle comunità cristiane, e alle autorità civili, perché prendano immediatamente provvedimenti per evitare che la povertà riguardi un numero sempre crescente di persone. Ecco allora il titolo del presente report “Non uno di più”, che, evocando don Milani, intende significare che occorre non lasciare più nessuno indietro.

Il report è articolato in quattro capitoli:

– il primo riporta un’analisi del contesto socio-economico della provincia di Lecce, i dati del 2011 di Lecce e dei paesi coinvolti nella ricerca, un approfondimento del tema della povertà per quanto riguarda i bambini, le famiglie con minori e gli stranieri; l’offerta di servizi nell’area oggetto dell’indagine, condotta attraverso il punto di vista degli operatori sociali;

– il secondo contiene diciassette interviste ad altrettanti poveri, segnalati dagli operatori dei CdA, le cui testimonianze hanno consentito di ottenere una visione nuova del fenomeno, infatti è cambiata la prospettiva con la quale si è guardato ai soggetti dell’indagine, non più considerati per la loro rilevanza numerica, ma come un caso visto nelle sue caratteristiche uniche, ogni utente è stato esaminato in se stesso, nella sua integrità di persona. La seconda parte del capitolo è stata dedicata alla lettura dei dati sui bisogni, sulle richieste espresse dagli utenti e sugli interventi forniti dalla Caritas;

– il terzo capitolo comprende nove interviste ad operatori Caritas che riferiscono la loro esperienza, nonché i resoconti degli incontri operativi tra l’ èquipe dell’Osservatorio e i CdA di Lecce e dei paesi;

– il quarto è una sintesi delle strategie d’intervento adottate dalla Caritas Diocesana di Lecce e delle sue realizzazioni; riguardo agli strumenti della pastorale della carità, s’è dato conto delle opere-segno, sono stati riportati in modo dettagliato i risultati della “mappatura delle risorse” della diocesi e infine sono state indicate le linee guida per il futuro lavoro dell’Osservatorio da svolgere in stretta collaborazione con il Laboratorio Promozione Caritas, con il Centro Ascolto Diocesano e i CdA parrocchiali, puntando sul miglioramento del coordinamento e della comunicazione, attraverso la messa in rete dei dati relativi al territorio e per ottimizzare, in particolare, l’utilizzo delle risorse

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