IUBILAEUM ORONTIANUM LYCIENSE. Catechisti e aggregazioni laicali in duomo dalla Porta Santa

IUBILAEUM ORONTIANUM LYCIENSE. Catechisti e aggregazioni laicali in duomo dalla Porta Santa

articolo ripreso da portalecce
e scritto da Andrea Pino

Catechisti, aggregazioni laicali e movimenti per primi tra i vari gruppi della diocesi di Lecce hanno vissuto ieri il Giubileo Oronziano.

 

 

 

Un primo momento di Statio, di preghiera e di preparazione, guidati da don Alessandro Scevola, delegato diocesano per le aggregazioni laicali e da don Stefano Spedicato, direttore dell’Ufficio catechistico diocesano, è stato vissuto nella chiesa di San Luigi a Porta Napoli.

Ad accogliere, poi, sul sagrato della cattedrale la rappresentanza proveniente da ogni parte della diocesi, l’arcivescovo Michele Seccia in persona che per primo ha varcato la Porta Santa invitando i presenti a fare altrettanto.

Il momento culminante la celebrazione dell’eucaristia presieduta dal card. Salvatore De Giorgi, figlio della Chiesa di Lecce.

Catechesi e aggregazioni laicali sono gli ambiti in cui il cardinale ha profuso energie e lavoro da giovane sacerdote, ha ricordato egli stesso nell’omelia. Sottolineando la pagina del Vangelo (Lc 10, 1-12) che ricordava il mandato missionario di Gesù ai settantadue discepoli «Ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi», ha ricordato che quel mandato Gesù lo affida ancora oggi alla sua Chiesa. Come, infatti, Oronzo e Fortunato sono stati i primi nel Salento ad accogliere il mandato missionario, così oggi la Chiesa di Lecce continua ad accogliere l’annuncio del Vangelo e a sua volta si impegna ad annunciarlo. Tizio Giusto che può essere considerato il primo catechista di questa Chiesa, con il suo annuncio ha permesso di far nascere la fede in Oronzo e Fortunato e ci insegna quanto sia importante lo stile dell’annuncio credibile del Vangelo.

Chi sono dunque i catechisti e i laici della Chiesa diocesana? «Voi siete profezia per questa Chiesa, invitati a comprendere il ruolo che è da svolgere oggi nella Chiesa di Lecce», ha detto il cardinale.

Il cardinale ha poi rivolto cinque domande che aprono motivi di riflessione e di rinnovato impegno nell’apostolato.

  1. Le nostre aggregazioni sono scuole di santità? Aiutano i fedeli a diventare santi?
  2. Le nostre aggregazioni sono cattedre di Parola di Dio e di Magistero della Chiesa aiutando ad entrare nell’intimità con Dio?

3.Le nostre associazioni sono cenacoli di comunione con la Chiesa? L’unica tessera che dovrebbe esserci è quella dell’amore.

  1. Le nostre aggregazioni laicali sono palestre di partecipazione alle cose del mondo nello stile missionario?
  2. Le nostre aggregazioni sono fucine di cittadini esemplari e realizzano la missione sociale del Vangelo lavorando per il bene comune?

 

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