Il Sinodo ‘dal basso’. La Chiesa di Lecce riprende il Cammino: equipe diocesana al lavoro

Il Sinodo ‘dal basso’. La Chiesa di Lecce riprende il Cammino: equipe diocesana al lavoro

articolo ripreso da portalecce

La diocesi di Lecce riprende i lavori sinodali. L’équipe sinodale presieduta dal delegato arcivescovile don Damiano Madaro e i gruppi di animazione dei cantieri, infatti, presto torneranno a incontrarsi per riflettere sul tema o sui temi da scegliere per l’approfondimento pastorale nella Chiesa di Lecce.

 

 

Le azioni in fase di programmazione si ispirano, com’è giusto che sia, alle indicazioni degli Orientamenti metodologici per il discernimento della fase sapienziale nelle diocesi dal titolo “Si avvicinò e camminava con loro” (SCARICA), che hanno come testo di riferimento le Linee guida per la fase sapienziale del cammino sinodale delle Chiese in Italia (SCARICA) pubblicate nel luglio scorso dalla Conferenza Episcopale Italiana pubblicate nel luglio 2023.

In questa fase il ruolo fondamentale è svolto dagli organismi di partecipazione ecclesiale, in cui sono presenti tutte le componenti del popolo di Dio e dove pastori e fedeli si eser­citano nell’ascolto e nel dialogo fino alla maturazione del “consenso ecclesiale”, che pre­para infine la decisione (cfr. Linee Guida, p. 9).

I risultati delle consultazioni nazionali e universali degli ultimi due anni sono confluiti in una vera mappa pastorale per le nostre Chiese in Italia. Le parole chiave sono: comunità accoglienti, profetiche, evangeliche, snelle, attente alle persone e alle loro storie, gioiose e prossime alle persone svantaggiate e povere.

Il tema dei giovani o delle famiglie, il ruolo delle associazioni o dei presbiteri, il dialogo ecumenico e interreligioso o la catechesi o la liturgia: questi temi sembrano apparire poco nelle Linee Guida, anche se richiamati continuamente, perché la priorità è per le condizioni di possibilità’ che le comunità cristiane devono ricercare per essere più efficaci nell’annuncio del Vangelo nei nostri giorni. I partecipanti del cammino sinodale chiedono, cioè, di affrontare in modo primario le dinamiche ecclesiali che rendono faticosa oggi l’azione pastorale.

Per il vicepresidente della Cei, l’arcivescovo Erio Castellucci: “Ora si tratta di ‘discernere’ insieme, secondo lo stile sapienziale biblico, operativo e non solo speculativo, che cosa c’è dietro a queste istanze e come procedere verso la loro realizzazione”.

Non è questione di nuovi contenuti, ma di un nuovo stile: non si tratta, quindi, di fare una sintesi delle risposte del popolo di Dio, ma di leggerle in questa ottica. Le risposte di quest’anno sapienziale delle singole comunità saranno poi ‘smistate’ ai diversi soggetti di competenza: Chiesa universale, nazionale, regionale e diocesana, perché alcune questioni riguardano più un soggetto rispetto ad altri.

Il Cammino italiano si muoverà da maggio 2024 con l’inizio della fase profetica, partendo da questi quattro livelli, per consegnare al Santo Padre le proposte per il livello universale (che arriveranno al Sinodo generale) e renderle infine operative per i livelli nazionale, regionale e diocesano.

 

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