Il Sinodo ‘dal basso’. Di ritorno dal secondo incontro nazionale dei referenti diocesani

Il Sinodo ‘dal basso’. Di ritorno dal secondo incontro nazionale dei referenti diocesani

articolo ripreso da portalecce

Il Cammino sinodale sta dispiegando il suo percorso sul vissuto di ognuno di noi. Il secondo incontro a Roma del 13/15 maggio scorsi, con i referenti diocesani di tutta Italia, ha fortemente confermato lo spirito di grande entusiasmo nella condivisione dei lavori e nelle notevoli aspettative per il futuro (LEGGI).

 

 

 

La mia esperienza di coordinatrice dei lavori di uno dei gruppi in cui eravamo stati organizzati, suddividendoci per nuclei tematici diversi, mi ha ulteriormente rafforzato nella certezza della direzione di questo cammino.

Il documento di sintesi finale nazionale a noi inizialmente consegnato in questa occasione è stato subito evidenziato come testo provvisorio, nel quale noi dei diversi gruppi, attraverso un’analisi e studio, abbiamo potuto integrare riflessioni e proposte di miglioramento dopo un confronto ed approfondimento personale e comunionale.

La nostra riconsegna di questi contributi ha reso possibile alcune modifiche al testo, precedentemente a noi proposto, che rispecchiavano i nostri suggerimenti, sempre rispettando i contributi originari delle diverse sintesi diocesane.

“Si tratta di un testo ancora non definitivo”, come dice Padre Giacomo Costa, consultore della segreteria generale del Sinodo e membro del gruppo di coordinamento nazionale del cammino sinodale.

La ferma intenzione è indubbiamente quella di non intervenire a modificare le verità emerse dall’ascolto di tutti, pur nella sintesi necessaria e doverosa di riconsegna dei contenuti di questa prima fase narrativa, con la dichiarata ed evidente apertura e trasparenza nel realizzare un percorso non già predelineato, ma duttile in quanto incanalato sulle indicazioni fornite da tutto il territorio nazionale.

Il metodo della conversazione spirituale, che abbiamo adottato in tutta Italia, pur da non considerare ‘ideologico’, ha chiarito Padre Giacomo, è senz’altro “da trattare come ispirazione” per il futuro.

Dopo il primo instrumentum laboris di fine estate, inizierà la seconda fase narrativa, le cui articolazioni saranno stabilite dall’assemblea generale della Cei sulla base della raccolta delle nostre narrazioni: la mobilitazione interiore è già in atto.

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