il card. Salvatore De Giorgi

il card. Salvatore De Giorgi

articolo ripreso da portalecce

Con la morte del carissimo confratello don Antonio Caricato l’amatissima nostra Chiesa di Lecce perde uno dei suoi sacerdoti che l’hanno servita e onorata con generoso zelo apostolico e con fedele testimonianza di vita.

 

 

 

Ma proprio per questo ora essa può contare nella sua intercessione nella Casa del Padre dove Gesù lo ha condotto con sé per sempre.

Ho conosciuto don Antonio sin dagli anni di seminario e l’ho sempre ammirato per l’impegno nella formazione umana, spirituale e culturale, proseguita e progredita nei 71 anni di sacerdozio, come esemplare e operoso parroco nella parrocchia di San Nicola a Squinzano, come apprezzato professore nelle scuole pubbliche e in seminario e come fine giurista nei tribunali ecclesiastici.

Anche se da lontano, la nostra fraterna amicizia ci ha fatti sentire sempre vicini nel Signore. Grande era la mia gioia ogniqualvolta avevo la possibilità di incontrarlo sia a Squinzano dove mi invitava quando era parroco sia successivamente nella sua casa di San Pietro in Lama dove andavo a trovarlo. E altrettanto grande era la sua gioia in ogni nostro incontro, come anche quella della sua mamma e della sua sorella nel segno della più evangelica familiarità.

La nostra amicizia fraterna ora è suggellata dalla morte che la rende più viva nella preghiera al Signore della vita, al quale sento come un dovere ricordare ogni giorno i confratelli defunti che nel mistero della Comunione dei Santi certamente vegliano e intercedono per tutta la Chiesa di Lecce e delle Chiese che ho servito e amato.

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