grazie per il dono del tuo generoso ministero
articolo ripreso da portalecce
Carissimo don Pierino, ho seguito con gioia i vari interventi che su Portalecce si sono susseguiti in questa settimana preparandoci come diocesi a vivere con te il cinquantesimo anniversario della tua ordinazione sacerdotale.
Da tutti gli articoli ho potuto evincere la grande passione con cui hai lavorato e continui a lavorare per questa tua e nostra Chiesa di Lecce, lo spiccato acume spirituale che ti caratterizza e ti fa essere punto di riferimento per ognuno che a te si rivolge, la innata e discreta paternità che ti contraddistingue e ti fa essere guida saggia e sicura.
Accogli, dunque, anche gli auguri del tuo vescovo e, mio tramite, di tutta la comunità diocesana e del presbiterio tutto che ti sono grati per quanto da te hanno ricevuto fino ad oggi, nei vari incarichi che hai ricoperto sempre con grande competenza, fedeltà e preparazione.
Questo mio scritto sia eco, tra le altre, della voce dei miei predecessori che hanno visto in te un sacerdote fedele e un collaboratore sempre attento e premuroso.
Penso a mons. Minerva che paternamente ti ha accolto in seminario, ti ha custodito con amore di padre, portando a compimento l’opera che Dio aveva iniziato in te.
Guardo con ammirazione al coraggio profetico di mons. Mincuzzi il cui stile franco, diretto e coraggioso, credo, ti appartenga.
Mi compiaccio del fecondo cammino compiuto con il compianto mons. Ruppi che per oltre un ventennio ti ha avuto affianco nella sua sollecitudine pastorale.
Penso, da ultimo, alla fecondità del ministero condiviso con il caro mons. D’Ambrosio alla guida di quest’eletta porzione di Chiesa amata che vive nel Salento.
Vorrei, allora consegnarti tre parole: comunione, comunità, identità.
Caro don Pierino, hai insegnato, pregato e cercato sempre di vivere la comunione con Dio (nella preghiera) e con i fratelli, presbiteri e laici. Spesso mi avrai sentito affermare: “la comunione è un atto di fede”.
Ebbene, questo tempo di cinquant’anni è stato gravido di fede per te, una fede che è sbocciata in una vita donata coerentemente al Signore e, in Lui, ai fratelli che hai incontrato.
Sii sempre cercatore di questa intimità spirituale con Colui che ti ha amato da sempre, ti ha voluto per sé e ti ha inviato ad annunciarlo.
E ugualmente mi avrai sentito rimarcare: “La comunità è un fatto sociologico”. Ciò vale a livello laico; per noi presbiteri, però, c’è la dimensione della edificazione.
Don Pierino caro, quanto hai costruito partendo dalla preghiera: la tua comunità parrocchiale di San Lazzaro, può testimoniarlo, la nostra diocesi lo sente, chi ti accosta lo conferma. Sei stato e sei edificatore-costruttore di comunità che hanno come missione quella di annunciare Cristo.
Da ultimo vorrei richiamare a te il ruolo della identità del prete.
In questo tempo lungo di fedeltà al Maestro, hai consolidato questa dimensione che ti rende sacerdote credibile. Non smettere mai di instillare anche negli altri, laici e confratelli sacerdoti il senso di un “essere sacerdoti” e non di “fare i sacerdoti”. Sarà la ricchezza più vera e bella del tuo sacerdozio.
Caro don Pierino, elevo al Signore, accanto al tuo, il mio inno di grazie e sarò lieto di celebrare con e per te l’Eucaristia sabato 31 ottobre, unendomi alla tua comunità che, tanto e con merito, ti sta festeggiando.
Tanti affettuosi auguri e che Dio benedica te e il tuo ministero!