far rifiorire la crescita e sostenere le famiglie

far rifiorire la crescita e sostenere le famiglie

articolo ripreso da portalecce

La sfida educativa e formativa esce finalmente dal lockdown degli ultimi mesi. Con l’incontro di venerdì scorso 29 gennaio si è così dato avvio al ciclo di incontri formativi “Fare rete in Oratorio”, promosso dal Servizio diocesano di pastorale giovanile, Ufficio diocesano oratori, sport e tempo libero e pensato per tutti coloro che hanno intrapreso – o hanno l’intenzione di intraprendere – il cammino in oratorio.

 

 

A fare da sfondo il tema “La formazione umana e cristiana delle giovani generazioni”, illustrato preziosamente dalla relatrice, la dott.ssa Gloria Manca, la quale ha guidato i partecipanti evidenziando alcuni concetti-chiave: accompagnare e crescere, libertà e amore, caso e necessità.

“Come stai?” è la classica domanda rivolta, il più delle volte, solo per chiedere un favore. “Ora – sosteneva la dott.ssa Manca – è il momento propizio per chiedere ‘come stai’ a chi ci circonda, anche e soprattutto, perché è bene che ricerchi in noi una valvola di sfogo o, forse, trovare un barlume di speranza per uscire da quel tunnel che lo trattiene chiuso dentro”. La soluzione sta proprio in questo: aprirsi con qualcuno che, semplicemente, lo ascolti.

È intervenuto poi, a conclusione dell’incontro, il dott. Alessio Perniola, formatore nazionale Anspi, il quale ha posto l’accento su quanto ci risulti difficile, in un tempo – come questo – dominato dall’incertezza, mantenere viva una relazione educando il prossimo, guardando il mondo che ci circonda. Perché ogni relazione ha i suoi tempi e una situazione ben precisa. Ogni giovane ha una modalità di pensiero propria che è al contempo differente e simile alle altre, e questa diversità è ciò che lo caratterizza, perché il desiderio riposto nel suo cuore, può non essere identico ai desideri di un qualsivoglia altro coetaneo.

La missione è far rifiorire la crescita di buoni cristiani al di là del contesto parrocchiale e andare incontro alle famiglie, affinché l’apporto genitoriale possa favorire e migliorare il rapporto genitori-figli in quest’età “complicata”.

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