Domenica una messa ‘diversa’. Inclusiva perché la liturgia sia vita anche per i disabili

Domenica una messa ‘diversa’. Inclusiva perché la liturgia sia vita anche per i disabili

articolo ripreso da portalecce

Confesso…. e a voi, fratelli e sorelle”: se anche il Messale va modificandosi in direzione inclusiva, ci sono tante piccole cose che il celebrante e l’assemblea possono fare perché tutti, anche i più fragili, le persone con disabilità, possano partecipare più pienamente alla celebrazione eucaristica.

 

 

 

È questo il senso della messa inclusiva che sarà celebrata domenica 5 dicembre, Giornata internazionale delle persone con disabilità, presso la Chiesa parrocchiale di Santa Rosa a Lecce, alle 17.30. L’eucarestia della II di Avvento sarà presieduta dall’arcivescovo Michele Seccia.

È un piccolo segno che la diocesi pone e celebra in questa giornata per sottolineare il valore di una sensibilità che si sta sempre più affermando nella Chiesa come nella società di questo tempo.

La celebrazione viene adattata e facilitata in favore di una maggiore accessibilità sul piano della comprensione e della partecipazione, consapevoli che l’esperienza di fede non passa solo da un canale razionale, ma avviene a livelli diversi che si integrano tra loro. Questa esperienza è frutto della sperimentazione di un anno, ormai, da parte dei fratelli e delle sorelle della comunità della Casa promotori dell’iniziativa, che ogni domenica alle 9.30 in collaborazione con don Damiano Madaro, animano la messa “inclusiva” nella parrocchia di Santa Rosa.

La celebrazione è occasione per la comunità parrocchiale per allargare la condivisione anche in favore degli amici portatori di disabilità intellettiva. Questa sperimentazione ha dato modo di verificare che una celebrazione inclusiva rappresenta un’occasione offerta a tutti per ridare significato a segni, gesti e parole spesso impolverati dalla routine e che esprimono invece una ricchezza dell’esperienza di fede. Insomma, è un modo per incarnare nei fatti, nelle piccole cose quotidiane il fatto che siamo tutti fratelli e per manifestare che questo è davvero un dono per ciascuno, nessuno escluso.

(a cura della comunità della Casa)

 

 

Una celebrazione diversa

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