Shalom – La Riflessione settimanale dell’Arcivescovo

Shalom – La Riflessione settimanale dell’Arcivescovo

Chiamati a…tornare

Questa volta il mio appuntamento settimanale con il nostro periodico creerà qualche problema di lettura e di interpretazione. Probabilmente mi si dirà che ho fatto un’invasione su un campo che non mi compete. Ma di fronte alla morte del cinquantunesimo militare italiano il carabiniere Manuele Braj, vittima di un attentato in Afghanistan ho avvertito il bisogno di una parola che domanda risposte agli strateghi della politica mondiale.

Ci troviamo di fornte a un’altra delle molte giovani vittime che il nostro Salento immola sull’altare di una pace che si fa fatica a chiamare tale, così avvolta nelle tenebre di un paese che non riesce a venir fuori da una sua pluridecennale guerra interna per la quale le diplomazie internazionali non sanno trovare una via d’uscita e fissare un termine. Una guerra che continua a chiedere vittime al lontano Occidente e alle sue forze militari.

Mi chiedo e con me siamo in tanti a porci queste domande: ma è umanamente giusto pagare un prezzo che non sortisce risultati sul cammino della pace ma fa aumentare il numero di giovani vittime per una causa che gli organismi internazionali ritengono giusta ai fini di una politica globale che garantisce equilibri di spartizione e zone d’influenza? Molte nazioni si sono ritirate visto il fallimento di una politica che non porta alla pace.

E il nostro Paese quali risposte sa dare alle famiglie che piangono i loro figli? Quante giovani vite ancora da immolare su un altare che non offre pace? Al primo posto la difesa della vita o la difesa di strategie che chiedono prezzi altissimi di innocenti vite umane?

+ Domenico d’Ambrosio

                                                                                            arcivescovo

 

 

 

 

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