Presentato il volume ‘La politica educata’. La Chiesa in uscita mira al bene comune

Presentato il volume ‘La politica educata’. La Chiesa in uscita mira al bene comune

articolo ripreso da portalecce

Una “politica educata” e quindi forte dei contenuti, del dialogo e dell’esercizio dell’ascolto. E per questo capace di sfidare gli slogan e il corpo a corpo della politica urlata e muscolare.

 

 

 

È stata presentata ieri sera a Lecce (GUARDA), nel chiostro dell’antico seminario vescovile di Piazza Duomo (attuale sede della Curia, del museo d’arte sacra e della piccola comunità di aspiranti al sacerdozio in età di scuola superiore della diocesi), la ricerca-azione che la Chiesa di Lecce, in sinergia con la Caritas e l’Ufficio diocesano di pastorale sociale e del lavoro, ha promosso nei mesi della pandemia con un cammino di formazione alla politica sul territorio attraversato dalle interviste realizzate dai giovani dell’Azione cattolica diocesana.

Il volume “La politica educata” rappresenta la sintesi di questa esperienza, un processo dal basso compiuto dai giovani coordinati da Francesco Capone e Luigi Lochi, curatori del progetto e del volume. Il lavoro è stato finalizzato a intercettare le esigenze e le emergenze del territorio della diocesi di Lecce per tradurle in progettualità politiche.

Al dibattito, moderato dal giornalista Marcello Favale, sono intervenuti l’arcivescovo di Lecce, Michele Seccia, il sindaco della città, Carlo Salvemini e la presidente del consiglio regionale, Loredana Capone.

“È stata un’esperienza di discontinuità di una Chiesa in uscita che si confronta con la città e i problemi, con la mancanza di futuro e le ansie delle persone: una Chiesa che vuole camminare insieme”, ha spiegato Luigi Lochi. “La formazione politica – ha aggiunto Francesco Capone – è solo l’ultima tappa dopo l’attività di animazione della comunità e la ricerca-azione con le interviste realizzate dai giovani per raccogliere gli umori e i desideri delle persone. È un’idea che si è sviluppata all’opposto delle parole d’ordine della politica di oggi, cioè leaderismo e social: un progetto che ha invece come punti di forza il dialogo con le persone protagoniste della costruzione delle piccole reti della progettualità e la ricerca del contatto personale in un momento in cui la politica vive e si consuma sul web”.

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