l’emergenza educativa ‘urla’ alle nostre orecchie
articolo ripreso da portalecce
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- di + Michele Seccia
- Categoria: l’arcivescovo
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A pochi giorni dall’inizio delle lezioni del nuovo anno scolastico, l’arcivescovo Michele Seccia invia al mondo della scuola il consueto augurio di buon lavoro, esteso, come sempre, a tutte le componenti impegnate nell’istruzione e nella formazione delle future generazioni.
Cari Dirigenti, docenti, personale tutto della scuola e (soprattutto) cari studenti.
Vi raggiungo con questo mio augurio all’inizio di questo nuovo anno scolastico. Spero sia per tutti un anno di crescita non solo culturale ma anche umana. Si apre un nuovo anno nella speranza che sia più sereno di quelli che ci hanno preceduto.
In questo auspicio voglio fare mio un appello che Papa Francesco ha recentemente rivolto a tutti: rendere la scuola un’oasi di serenità, un luogo accogliente e attento a tutti particolarmente ai più fragili, a quegli studenti che vivono situazioni difficili da un punto di vista personale familiare e sociale. Come ci ricordato in questo centenario della nascita don Lorenzo Milani: nella scuola “nessuno è negato”, nessuno può essere lasciato da parte.
Mi piace pensare alla scuola come una vera palestra di vita, dove la cultura, le competenze, le relazioni con i docenti e tra compagni, tutto aiuti a costruire da subito un futuro più sostenibile e accogliente in un mondo senza differenze e senza discriminazioni. L’emergenza educativa “urla” alle nostre orecchie ogni giorno e non possiamo ignorarlo. Per questo aggiungo a questo mio augurio di inizio anno anche un appello alle famiglie perché siano accanto alla scuola e concorrano con la scuola, ciascuno con la propria e insostituibile responsabilità, alla vera crescita delle persone e delle donne degli uomini delle professioni di domani.
Come Chiesa saremo sempre accanto alla Scuola perché ne riconosciamo la fondamentale presenza per la sua azione di crescita culturale, sociale e umana a partire dalla scuola dell’infanzia fino alla scuola secondaria di secondo grado. Continueremo ad esserle accanto con l’esempio e l’impegno di tantissimi docenti, non solo di religione cattolica, ma anche con le attività di formazione delle associazioni cattoliche che operano nel mondo della scuola e con il nostro Ufficio diocesano di pastorale scolastica.