L’Arcivescovo: Don Ugo, il fascino accattivante della santità

L’Arcivescovo: Don Ugo, il fascino accattivante della santità

(da L’Ora del Salento di Salvatore Scolozzi)

“Don Ugo racconta la meravigliosa azione della grazia. Lo sento come un modello vero di quella fedeltà di ascolto al Signore che deve motivare ed esprimere, nella concretezza del mio servizio quotidiano di ‘economo della grazia divina’, il fascino accattivante della santità”. Così l’arcivescovo di Lecce, Domenico Umberto D’ Ambrosio, tratteggia la figura del Servo di Dio don Ugo de Blasi, nel trentennale dalla morte. Lunedì scorso è stato egli stesso a ricordarlo, presiedendo una solenne celebrazione eucaristica nella Basilica del Rosario, dove il Sacerdote esercitò il suo ministero e dov’è attualmente sepolto. Venerdì 3 febbraio, invece, la Consulta delle Aggregazioni laicali gli ha dedicato un convegno, dal tema: “La santità, misura alta della vita cristiana”, con la presenza di Monsignor Luis Clavell, già Rettore della Pontificia Università della Santa Croce e di Monsignor Guido Mazzotta, Consultore per la Congregazione per le Cause dei Santi e Decano di Filosofia all’Università Urbaniana di Roma. Partendo dai temi del Concilio Vaticano II, nell’approssimarsi dell’Anno della fede, i relatori hanno ricordato don Ugo,  che fu illustre teologo, vicario generale ed assistente dell’Ac diocesana. Ed hanno parlato della “santità Sacerdotale” come di un percorso che “partendo dalla donazione totale, si fonda nelle azioni quotidiane, e porta alla ‘Cristoformità’”.

“Come il concilio stesso ha ricordato questo ideale di perfezione non va equivocato, come se implicasse una sorta di vita straordinaria”, ha spiegato Monsignor Clavell. Piuttosto, “la vita ordinaria e il ministero Sacerdotale diventano luoghi teologici, cioè strada per diventare via santi”.

“Bisogna diventare ‘cristoformi’, diceva don Ugo, la fisionomia cristocentrica del suo Sacerdozio sta in questo: essere un altro Cristo”, ha ricordato poi Monsignor Mazzotta. “Ecco perché la sua vita pastorale è stata vissuta come vita spirituale e come totale coinvolgimento dentro quel nodo tipico che è la formazione”.

Nell’occasione è stato presentato anche un nuovo volume che rientra tra le tante attività del Comitato di Postulazione, guidato dal vicario generale  Dal titolo “Ardere e risplendere. Educare alla santità”, il libro è stato curato da Lilia Fiorillo ed edito dall’Editrice Salentina. Riporta, come spiega l’autrice, “appunti di omelie, meditazioni e lezioni di don Ugo, per porre in luce la tensione educativa che ha costantemente animato le sue varie forme di servizio”.

 

Condividi questo post