Chiamati al…secondo vino
La Riflessione settimanale dell’Arcivescovo
Ho avuto la fortuna di essere presente sabato e domenica (2-3 giugno) per rappresentare tutti voi insieme alla delegazione della nostra Chiesa, a Bresso (Milano) al VII incontro mondiale delle famiglie, dove ho incontrato, ascoltato e pregato con e per il nostro Santo Padre Benedetto XVI. Ancora una volta mi sgorga spontaneo ma dovuto il rendimento di grazie al Signore per aver donato alla Chiesa e al mondo questo Papa. E’ proprio come il vecchio scriba del Vangelo sa estrarre sempre dal suo tesoro cose antiche e cose nuove.
La sera di sabato 2 giugno ho partecipato alla festa delle testimonianze arricchita dal dialogo tra il Santo Padre e rappresentanti delle famiglie del mondo. Mi piace riportare una stupenda immagine che il Papa inventa in riposta a una domanda di una coppia di fidanzati del Madagascar che sottolinea l’attrazione ma nello stesso tempo la paura per una parola per sempre che entra nel matrimonio cristiano e lo qualifica come unico. In risposta il Papa ha detto: “Io penso spesso alle nozze di Cana. Il primo vino è bellissimo: è l’innamoramento. Ma non dura fino alla fine: deve venire un secondo vino, cioè deve fermentare e crescere, maturare. Un amore definitivo che diventi realmente ‘secondo vino’ è più bello, migliore del primo vino. E questo dobbiamo cercare”.
A voi, fidanzati, a voi coniugi, lascio questa bellissima immagine. Dal primo vino, il fidanzamento, l’innamoramento destinato a finire, dovete passare e vivere il vino definitivo che non si esaurisce perché Cristo Gesù con il Sacramento compie il miracolo che moltiplica e rende ancora più “vino buono” il vostro amore.
+Domenico d’Ambrosio
arcivescovo