GAUDIUM ET SPES, FINESTRA SUL MONDO CONTEMPORANEO
Incontri sul Concilio
Alcuni brani della Conferenza tenuta dall’Arcivescovo di Bari Francesco Cacucci.
LA CHIESA E I PROBLEMI
La Gaudium et Spes è una Costituzione pastorale del Vaticano II. La definizione “pastorale”vuol indicare lo scopo del documento: la presentazione del messaggio di Gesù al mondo di oggi. Bisogna affermare con fermezza, a differenza di coloro che insinuano che il termine pastorale sminuisca il documento stesso, che quest’ultimo contiene elementi dogmatici, morali, scritturistici e filosofici. Con la Gaudium et Spes quindi la Chiesa ha voluto guardare ai problemi del mondo, con un metodo non previsto negli altri documenti conciliari: il metodo induttivo.
LA SALVEZZA E IL DIALOGO
Al n. 1 della Gaudium et Spes è presente una bellissima definizione della Chiesa. Essa è “Comunità di uomini i quali, riuniti insieme nel Cristo, sono guidati dallo Spirito nel loro pellegrinaggio verso il Regno del Padre”. In pellegrinaggio verso il regno che non è la Chiesa; anzi essa ne è la sua anticipazione. Essa è strumento di salvezza e non solo segno elevato tra le nazioni. La Chiesa è anticipazione, segno e strumento. La salvezza avviene mediante il dialogo della Chiesa con le nazioni, con il popolo.
I SEGNI DEI TEMPI
Una nota significativa presente in Gaudium et Spes è rappresentata dalla categoria dei segni dei tempi che è una categoria evangelica, riscoperta da Giovanni XXIII nella Mater et Magistra e nella Pacem in terris. Questi segni dei tempi vengono elencati nell’introduzione con la presentazione di una serie di squilibri e di angosce. […] La premura dei problemi più urgenti spetta alla Chiesa. Tra questi la difesa della dignità del matrimonio e della famiglia, patto coniugale irrevocabile, legato all’irrevocabile consenso personale, l’amore tra i coniugi che è anche il fine.
A cura di Simone Stifani