Come pietre vive
Rinnovare l’Iniziazione Cristiana in Puglia
(dal L’Ora del Salento, di Carlo Calvaruso)
La Commissione Regionale nei quaderni dell’Istituto Pastorale Pugliese
Un volume per la riflessione e la pastorale
Il lavoro della Commissione Catechistica Regionale ospitato nella Collana dei Quaderni dell’Istituto Pastorale Pugliese vuole essere un segno di attenzione, di partecipazione, di collaborazione e di stima: attenzione all’urgente tematica dell’iniziazione cristiana, partecipazione alla faticosa ricerca delle comunità ecclesiali pugliesi, tesa a dare risposte sempre più attuali e fedeli alla viva tradizione della chiesa, collaborazione quanto mai necessaria con gli Uffici Catechistici Diocesani, stima verso il fruttuoso lavoro della Commissione Catechistica Regionale presieduta da Mons.Vito Angiuli, Vescovo di Ugento-Santa Maria di Leuca.
Questo volume sarà un utile strumento a disposizione della comune riflessione fra le Chiese di Puglia, ma anche a servizio delle comunità cristiane che in Italia condividono le stesse attenzioni e le stesse prospettive di trasmissione della fede.
A dieci anni dalla pubblicazione della seconda Nota del Consiglio Episcopale permanente sull’Iniziazione Cristiana dei Fanciulli e dei Ragazzi dai 7 ai 14 anni, pubblicata nel 1999,la Commissione Regionaleperla Dottrina della fede, annuncio e catechesi della Conferenza Episcopale Pugliese ha sentito il bisogno di organizzare un Forum di studi sul tema dalla Iniziazione Cristiana (IC).
In proposito, come affermano i Vescovi in un recente documento, “un ripensamento si impone, se si vuole che le nostre parrocchie mantengano la capacità di offrire a tutti la possibilità di accedere alla fede, di crescere in essa e di testimoniarla nelle normali condizioni di vita.
Per questo abbiamo pubblicato tre note pastorali sull’iniziazione cristiana” (Cei, Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia, 2004, .
Sappiamo che molte esperienze si stanno facendo; i catechisti avvertono la necessità di un cambio, ma anche sentono una certa difficoltà nel farlo. Non soltanto loro, ma anche i pastori, le famiglie, la stessa comunità.
La Commissione Regionaleha inteso proporre con questo primo forum un percorso articolato, che aveva un duplice intento: anzitutto, quello di offrire informazioni corrette sulla questione, sia ascoltando gli approfondimenti degli esperti, sia soprattutto analizzando alcune esperienze in atto; in secondo luogo, quello di provocare una riflessione comune a servizio e all’interno delle nostre chiese di Puglia sulla questione dell’IC e al tempo stesso di giungere ad alcune prime indicazioni condivise riguardo all’iniziazione dei fanciulli e ragazzi, in modo da poter successivamente avviare e/o accompagnare una sperimentazione in contesto propriamente “pugliese”. Anche in Puglia, così come in Italia, esiste ormai una situazione pastorale e catechistica piuttosto fluida.
Non pochi operatori e comunità si dedicano a riflettere e a operare sulle difficoltà reali che si oppongono all’annuncio nella nostra società.
Il fatto che persista una realtà ecclesiale tuttora ricca di risorse e possibilità viene inteso in molti contesti pastorali non tanto come acquisizione garantita, che dispensa da riflessioni e tentativi, ma al contrario come occasione favorevole per preparare mentalità e operatori a scenari che, forse, in un futuro non lontano, potrebbero farsi più angusti anche nel nostro paese e, in particolare, nelle attuali chiese meridionali e pugliesi. Così come sollecitato nei recenti orientamenti pastorali della Conferenza Episcopale Italiana Educare alla vita buona del Vangelo, va aperto un laboratorio nel quale si ripensi, riprogetti, attui e verifichi costantemente la prassi ordinaria di iniziazione cristiana, non con la pretesa di arrivare in fretta ad un nuovo modello, ma con l’umiltà di preparare le condizioni e di metterne in campo gli elementi (n. 54).
In quest’otticala Commissione Catechistica Regionale della Conferenza Episcopale Pugliese (Cep) ha sentito il bisogno con questo secondo forum di continuare e di completare la riflessione già avviata nel precedente forum al fine di arrivare a proporre alle chiese di Puglia una visione condivisa, in base alla quale poter successivamente ipotizzare – d’intesa con la Cep – un modello “pugliese” di sperimentazione a partire dalle diverse e contestuali esperienze in atto.