accolti dal Santo Padre con grande paternità

accolti dal Santo Padre con grande paternità

articolo ripreso da portalecce

È stato un incontro sereno e cordiale. Come vescovi pugliesi siamo stati accolti con grande paternità da Papa Francesco e ci raccomandato le ‘quattro vicinanze’ che spettano ad ogni pastore”. (GUARDA)

 

 

Così l’arcivescovo Michele Seccia dopo aver incontrato ieri mattina, con gli altri 18 vescovi pugliesi, Papa Francesco, momento culminante della Visita ad limina delle Chiese di Puglia che si concluderà domani. “Ci ha ricordato – ha proseguito Seccia – la vicinanza a Dio nella nostra preghiera quotidiana e nell’Eucarestia, la comunione tra noi vescovi, la vicinanza paterna con la comunità presbiterale e, infine la vicinanza al popolo che ci è stato affidato. Una vicinanza che è ascolto, dialogo, cura e fraternità secondo uno stile sinodale. Ci ha chiesto di essere compagni di strada facendo sentire a tutti il segno della tenerezza di Dio”.

L’udienza è durata circa un’ora e mezza. “Il Santo Padre – ha concluso l’arcivescovo di Lecce – ha voluto conoscere in generale la situazione delle Chiese di Puglia e si è informato in particolare sul cammino sinodale, sulle vocazioni al sacerdozio e sulla situazione socio-economica della nostra gente. Alla fine, ha assicurato la preghiera per il nostro ministero e ha chiesto a ciascuno di pregare per lui”.

La mattina era iniziata di buon’ora con la concelebrazione al sepolcro dell’Apostolo Pietro, presieduta dal presidente della Conferenza episcopale pugliese, l’arcivescovo di Bari-Bitonto, mons. Giuseppe Satriano. Un momento di grande emozione e di profonda spiritualità per i vescovi: segno della fedeltà alle fondamenta della Chiesa.

Nel pomeriggio, invece, i vescovi si sono recati presso il Dicastero per il culto divino e la disciplina dei sacramenti.

Oggi 19 aprile, le ultime tappe della visita: i vescovi nella mattinata incontreranno i responsabili del Dicastero per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica, del Dicastero per la cultura e l’educazione e, infine, la Segreteria di Stato, Sezione dei rapporti con gli Stati e le organizzazioni internazionali.

Al termine, ciascun vescovo tornerà nella propria diocesi.

 

 

 

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