Martyr Christi a diciannove voci. Il primo vescovo di Lecce negli Atti del convegno oronziano

Martyr Christi a diciannove voci. Il primo vescovo di Lecce negli Atti del convegno oronziano

articolo ripreso da portalecce
e scritto da Andrea Pino

È stato presentato ieri 20 febbraio a Lecce, nel salone del palazzo dell’episcopio di Piazza Duomo, il volume “Martyr Christi. Sant’Oronzo tra storia, letteratura ed arte” che raccoglie gli atti dell’importante convegno nazionale di studi per il Giubileo Oronziano svoltosi a Lecce il 30 giugno ed il 1 luglio scorsi.

 

 

Un evento realizzato grazie alla sinergia tra l’Università del Salento, la locale sezione di Storia Patria e l’Istituto superiore di scienze religiose metropolitano don Tonino Bello di Lecce. Il volume, di quasi 300 pagine, raccoglie diciannove significativi contributi inerenti il culto oronziano, suddivisi in cinque sezioni dedicate rispettivamente a temi filosofico-teologici, alla figura del martire Oronzo considerato nella letteratura tardo-antica, alle indagini storiche sul culto oronziano in età moderna, all’iconografia ed alla produzione musicale dedicata al primo vescovo appulo, alle comunicazioni di alcuni studiosi locali.

L’opera è stata curata da don Michele Giannone con la collaborazione dei professori Paolo Agostino Vetrugno e Mario Spedicato. Tra i relatori dell’evento, anche mons. Adolfo Putignano ed i professori Salvatore Colazzo e Carlo Alberto Augieri. Particolarmente emozionante la testimonianza di devozione offerta da Claudio Selleri, priore dell’arciconfraternita leccese dell’Addolorata che ha finanziato la pubblicazione degli Atti, presente all’evento.

Degno di nota il fatto che si sia voluto presentare quest’opera in una data oltremodo cara al culto oronziano, il 20 febbraio. In tale data si ricorda infatti la salvezza del Salento del terribile terremoto del 20 febbraio 1743. In quel giorno, un sisma con epicentro nel Canale d’Otranto, a soli 50 km dalla costa e con una magnitudo di 7º grado della scala Richter, venne avvertito nell’intero Mezzogiorno d’Italia e provocò un violento tsunami che si abbattè su entrambe le sponde dell’Adriatico. Diversi centri subirono danni gravissimi ma Lecce e molte contrade della provincia rimasero pressochè indenni. I devoti attribuirono lo scampato pericolo all’intercessione del protovescovo appulo. Nacque così la memoria del Patrocinio di Sant’Oronzo fissata appunto per il 20 febbraio ed ampiamente celebrata anche nell’arte sacra locale con la nota iconografia che mostra il santo benedire lo skyline leccese.

 

Photogallery di Arturo Caprioli.

 

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