#INSIEMENONSTANTE. La messa in Moldavia ai tempi del Coronavirus: cattolici uniti via web

#INSIEMENONSTANTE. La messa in Moldavia ai tempi del Coronavirus: cattolici uniti via web

articolo ripreso da portalecce

La pandemia ha inizialmente messo in difficoltà i fedeli nel loro bisogno di partecipazione alla liturgia festiva ed anche quotidiana. Inoltre nell’approssimarsi della Pasqua l’interrogativo su come vivere le liturgie ed i riti della Settimana Santa si è fatto più pressante.

 

 

 

Infatti i limiti imposti dalle norme e soprattutto il buon senso, vista la tipologia della divulgazione del virus, non hanno offerto alcuna possibilità, per cui tutti a casa e senza poter essere presenti in chiesa in occasione delle diverse liturgie.

Gli impedimenti non sono stati però un ostacolo per l’intelligenza pastorale ed anche per l’amore verso la comunità da parte di numerosi parroci. Così alcuni con esperienza maturata nel tempo ed altri alle prime armi, hanno ben compreso che era giunto il tempo di utilizzare i social network e pagine telematiche per rendere possibile la partecipazione dei fedeli a tutte le liturgie, i riti e le devozioni.

Nello stesso tempo anche i fedeli hanno colto l’occasione per fare un salto di qualità nell’uso degli strumenti tecnologici, tali da poter dare il volto di una “chiesa domestica”, tanto invocata dal Concilio Vaticano II, alla propria famiglia.

I parroci hanno organizzato il sistema, individuato spazio ed audio efficiente, chiesto consiglio agli esperti ed iniziato a trasmettere, migliorando di liturgia in liturgia le prestazioni. Da parte loro i fedeli hanno saputo organizzare un angolo liturgico in casa, semplice e con qualche segno religioso accanto, per vivere la liturgia, forse seduti in cucina o nel salotto, o anche all’esterno della casa al fine di avere una ricezione migliore della rete wifi.

L’uso corretto della tecnologia ha permesso di non lasciare soli i fedeli e mettere in pratica quanto con insistenza ha chiesto fin dall’inizio della pandemia Papa Francesco:”Accompagnate i fedeli”. Così è stato, utilizzando gli strumenti tecnologici, generalmente adoperati per altri scopi, ma questa volta funzionali alla partecipazione dei fedeli alla vita della comunità parrocchiale.

Non si è trattato di vedere la essa, espressione errata. Ma di “unirsi in preghiera” alla Santa Messa, ed è stato questo un aspetto che i maestri della liturgia in Vaticano hanno voluto chiarire: “I fedeli devono partecipare alla messa in diretta e non registrata, per vivere la contemporaneità del mistero”.

Il vescovo di Chisinau, mons. Anton Cosa ha voluto che questo aspetto fosse chiarito in una circolare inviata ai sacerdoti, nella quale ha scritto: “La contemporaneità della visione da valore alla partecipazione, per cui non si tratta di un semplice seguire la messa, tanto meno vedere o sentire la Messa, ma partecipare”.

“Ho colto l’importanza della liturgia trasmessa attraverso i canali dei social – ha sottolineato mons. Cosa – perché ne ho compreso l’efficacia ed anche il desiderio da parte dei fedeli di non essere lasciati soli. Il sondaggio sulla partecipazione mi ha dato ragione e con piacere ho anche colto la disponibilità dei parroci a non perdere questa occasione”.

Ha continuato il vescovo:“Prima o poi le norme che attualmente impediscono la partecipazione dei fedeli ed ogni tipo di assembramento saranno eliminate e non ci sarà bisogno di continuare con le celebrazioni on line, però rimarrà il valore di una esperienza pastorale che alla prima occasione sarà anche motivo di riflessione all’interno della Chiesa locale. La pandemia ha reso ancora più forte e concreta nella Chiesa l’intelligenza e la saggezza pastorale di non fermarsi dinanzi a nulla, pur di portare Cristo a fratelli ed alle sorelle”.

 

In Moldavia la presenza della Chiesa cattolica sui social con i riti della Quaresima e della Pasqua ha suscitato non poco interesse anche nei fedeli ortodossi, abituati a scorrere indifferenti dinanzi alle chiese cattoliche. Con le trasmissioni on line abbiamo “portato” in chiesa anche loro, manifestato il nostro modo di pregare e celebrare, accolto nelle pagine social con amicizia e spirito di fraternità.

 

Ora è bene che la pandemia termini! Certamente non mancheranno altre occasioni per fare un buon uso ecclesiale dei social network, per questo ai fedeli negli avvisi domenicali bisognerà ricordare di tenere sempre la pila carica dei cellulari, tablet e pc.

 

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