444 giorni per un’opera storica

444 giorni per un’opera storica

articolo ripreso da portalecce

Ci sono voluti 444 giorni prima di poter scrivere questa pagina di storia per la città di Lecce e per l’intero sud Italia e l’impiego di circa un milione e 200 mila euro per arrivare al giorno dell’inaugurazione dell’ascensore panoramico nel campanile del duomo della città.

 

 

 

Un investimento interamente a carico della cooperativa ArtWork che dal 2019 è divenuta partner esclusiva della diocesi di Lecce per la fruizione turistica dei beni monumentali barocchi (col museo di arte sacra) della Chiesa locale.

Era il 10 febbraio 2021 quando ebbe inizio il montaggio del ponteggio esterno di circa 50 metri su due lati del campanile per la realizzazione del progetto. Lo staff tecnico è stato coordinato dall’arch. Giuseppe Fiorillo, progettista e direttore dell’intervento con la collaborazione dell’arch. Andrea Fiorillo, coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione, dell’ing. Emiliano Zampironi, che si è occupato della progettazione e direzione lavori delle opere metalliche, e dell’ing. Giorgio Martella, per la parte impiantistica.

Hanno operato nel maestoso cantiere l’impresa Marullo Costruzione Srl, impresa storica del settore del restauro di beni monumentali ed architettonici, che si è avvalsa della collaborazione di varie ditte per opere specialistiche. In particolare, Ceko Metalli, per la carpenteria metallica, e “Otis Elevator Company”, per l’impianto ascensore. La seconda impresa è Alpha Costruzioni Impianti Srl, per gli impianti elettrici. In tutto circa venti operai al lavoro nelle diverse fasi dell’intervento.

Il 13 febbraio 2021 la presentazione alla stampa del progetto. In quell’occasione il presidente di ArtWork ebbe a dichiarare: “Si tratta di un intervento atteso da anni nella città di Lecce che finalmente permetterà la fruizione di un bene storico artistico molto amato dai cittadini e apprezzato dai turisti. Così come accade in moltissime città d’Italia e del mondo, l’accesso al punto più alto della città e la splendida visuale da quattro punti differenti rappresenta un’attrazione particolarmente apprezzata. La cooperativa sociale Artwork che rappresento decide di investire in un momento difficile per tutti, per il settore turistico in maniera particolare, perché siamo convinti che ripartire, rilanciare i settori cultura e turismo preveda un impegno notevole, idee innovative e anche fiducia verso quello che sarà”. Ciò che era un sogno oggi è diventata realtà.

La struttura metallica poggia su quattro pali in fondazione profondi 12 metri. Il peso complessivo della struttura è di 14 tonnellate. L’ascensore percorrerà uno spostamento verticale di 43 metri in soli 43 secondi, raggiungendo il terzo registro del campanile dove sono presenti quattro balconi che consentono una visuale completa. La cabina dell’ascensore potrà accogliere sino a 6 persone. Come per le chiese del progetto LeccEcclesiae, anche il campanile sarà fruibile con orario prolungato durante la giornata e sarà sempre garantita la presenza e l’assistenza degli operatori ArtWork.

L’ascensore è stato realizzato in acciaio e vetro da un’azienda leader a livello mondiale, la Otis Elevator Company, ed è dotato di una tecnologia d’avanguardia che riduce al mimino il consumo energetico grazie a un contatore di soli 3 kwh di potenza, nonché di un moderno impianto parafulmini. Le visite al campanile saranno effettuabili da maggio a settembre, con orario 10-20 e tre turni programmati per ogni ora aperti a 20 visitatori per volta. I ticket si potranno acquistare  online sul sito www.chieselecce.it, nella biglietteria di Piazza Duomo e nei punti vendita autorizzati. I disabili motori potranno accedere all’impianto con l’assistenza di apposito personale, tenendo comunque conto delle caratteristiche strutturali e murarie dell’edificio storico.

“L’esperienza di collaborazione in qualità di responsabile unico nei lavori pubblici per la realizzazione dell’ascensore all’interno del campanile di Lecce, è stata gratificante per diversi motivi – ha dichiarato a Portalecce l’ing. Roberto Babbo -. Dal punto di vista professionale, anzitutto, perché in un unico intervento si sono intrecciati diversi aspetti tecnici: la pulizia e il restauro delle facciate, la carpenteria metallica per la struttura di supporto dell’ascensore, l’impiantistica sia con riferimento all’ascensore che agli impianti elettrici. Ma anche dal punto di vista umano, ho avuto il privilegio di interfacciarmi con uno staff tecnico imprenditoriale di primo livello”.

“Trattandosi di un intervento privato – ha aggiunto l’ing. Babbo -, tutti hanno lavorato con un atteggiamento responsabile e collaborativo, inteso a superare senza pastoie burocratiche, le difficoltà incontrate in corso d’opera come il caro materiali derivante dalla pandemia prima e dalla sciagurata guerra in Ucraina poi, fino alla necessità di rimodulare il progetto per tener conto dei diversi aspetti economici, tecnici e relativi alla sicurezza”.

“In ultimo, ma non per importanza – ha concluso -, l’arcivescovo Michele Seccia e la cooperativa ArtWork, nella persona del suo presidente Paolo Babbo e del suo staff giovane e dinamico per avermi offerto l’opportunità di dare un piccolo contributo per un intervento importante ed innovativo per la mia amata Lecce”.    

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