Nel Centro di pastorale e cultura ‘Giovanni Paolo II’ la nuova casa dell’antimafia di Lecce

Nel Centro di pastorale e cultura ‘Giovanni Paolo II’ la nuova casa dell’antimafia di Lecce

articolo ripreso da portalecce

Il prossimo gennaio 2025 ricorreranno i dieci anni dal ritorno nell’antico palazzo di Piazza Duomo della comunità del seminario diocesano dall’edificio inaugurato e benedetto in zona Castromediano il 18 settembre 1994 da San Giovanni Paolo II invitato a Lecce dal compianto arcivescovo Cosmo Francesco Ruppi.

 

 

 

Quasi dieci anni fa l’arcivescovo emerito, Domenico D’Ambrosio, constatata in diocesi la netta riduzione delle vocazioni al sacerdozio, specie negli anni della scuola media e della scuola superiore, decise di riportare in Piazza Duomo i pochi seminaristi rimasti, destinando loro un piano, il secondo, decisamente più piccolo rispetto ai grandi spazi del “nuovo seminario” di Via Umbria e dunque più confacenti alle esigenze formative di una comunità di ragazzi ormai notevolmente ridimensionata nei numeri.

Fin da quel momento, prima lo stesso D’Ambrosio e poi anche l’arcivescovo Seccia con i rispettivi collaboratori, hanno lavorato ad una serie di ipotesi per una riconversione di quegli spazi in parte già affidati in locazione a terzi e ad altre attività professionali. Il corpo centrale con la zona della scuola erano però, di fatto, rimasti vuoti.

Via via, specie il vicario generale emerito, mons. Luigi Manca, si è attivato per ridare una nuova mission a quello che nella mente di mons. Ruppi era nato come Centro mediterraneo di cultura “Giovanni Paolo II”. Si è dunque optato per farlo diventare un Centro diocesano di pastorale e cultura che resta intitolato a Giovanni Paolo II. Il primo step della trasformazione è stato il trasferimento della sede dell’Istituto superiore di scienze religiose metropolitano “don Tonino Bello” con le aule, una nuova biblioteca e gli uffici amministrativi. Si è poi provveduto a collocare lì una serie di attività diocesane: dal Consultorio diocesano “La famiglia”, al Centro di aiuto alla vita (Cav), all’Ufficio Migrantes, alla Fondazione antiusura “San Giuseppe”. Sono stati, in seguito, adeguati alcuni spazi per convegni, incontri, ritiri del clero, luoghi utilizzati dalle associazioni… la stessa cappella e tornata a rivivere (LEGGI) anche alla volontà di don Tony Bergamo, direttore dell’Issrm e alla cura e all’impegno dell’attuale responsabile dell’intera struttura, don Alessandro D’Elia (LEGGI).

Ora, anche un’altra ala dell’ex nuovo seminario avrà una seconda vita: a breve, dopo aver effettuato gli ultimi passaggi burocratici – cambio di destinazione d’uso compreso – e di adeguamento funzionale, il primo piano di sinistra (per chi entra nel grande chiostro dall’ingresso monumentale) verrà occupato dalla Direzione investigativa antimafia (Dia) di Lecce. Tutte le altre zone del grande edificio continueranno ad essere utilizzate dalle attività diocesane così com’era nelle intenzioni di chi l’ha voluto ormai trent’anni fa.

 

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