Migrantes e parrocchia dei Salesiani insieme. Al via la scuola di italiano per stranieri

Migrantes e parrocchia dei Salesiani insieme. Al via la scuola di italiano per stranieri

articolo ripreso da portalecce

Da qualche settimana è partita presso l’Oratorio Salesiani la Scuola di italiano per stranieri, frutto della collaborazione tra la comunità parrocchiale guidata da don Pasquale d’Angelo e l’Ufficio diocesano Migrantes che, nella recente riorganizzazione non soltanto logistica, ha fatto la scelta preferenziale d’operare e costruire percorsi di pace e di integrazione con le comunità parrocchiali diocesane, sulla scia di un Sinodo operativo che parte dal basso.

 

 

 

La scuola, che vede ad oggi una partecipazione di una ventina circa di georgiane, è tenuta da un gruppo di volontarie e volontari che rispondendo all’ annuncio di Gesù: “C’è più gioia nel dare che nel ricevere” mettono a disposizione il proprio tempo e i propri talenti in particolare a favore delle giovani donne straniere.

L’apprendimento della lingua italiana è, infatti, condizione fondamentale per la buona riuscita di un progetto che ha come scopo l’autonomia e l’inclusione sociale degli stranieri in Italia. In realtà il servizio offerto dalla Scuola di italiano vuole tradursi in qualcosa di più grande e più importante: intessere relazioni di accoglienza e valorizzazione reciproca.  Lo straniero è un essere umano, quindi una persona unica e irripetibile, non un numero, non un “carico residuale” e ogni persona è relazione con se stesso e con gli altri.

Nel bisogno dello straniero d’imparare la lingua del paese che lo ospita e nel volontario che risponde a questo bisogno mettendo a disposizione le proprie capacità si realizza un incontro. L’incontro con l’altro che è sempre un volto, una storia, una fragilità da accarezzare, l’incontro con Cristo (Mt 25). Ecco che straniero e volontario fanno la medesima esperienza; l’accoglienza è bellezza, la diversità è ricchezza, l’altro è Dono sempre.

Il volontario attraverso l’insegnamento della lingua italiana vuole accompagnare la persona che ha di fronte verso la libertà, attraverso un processo di inclusione che prima di ogni altra cosa ha a cuore il rispetto della cultura di origine della persona straniera. Si realizza così un intreccio di vite che trasuda di gioia nella condivisione e nell’entusiasmo proprio del cominciare a fare ciò che è necessario e possibile per sorprenderci poi a realizzare l’impossibile.

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