L’anno del Centro diocesano vocazioni. Sospesa la residenzialità nel seminario vescovile

L’anno del Centro diocesano vocazioni. Sospesa la residenzialità nel seminario vescovile

articolo ripreso da portalecce

Accogliere un tempo che sembra discontinuo pare essere la sfida nell’emergenza globale derivante dal Covid 19. A più livelli e sui vari fronti della vita sociale ed ecclesiale viene chiesta una grande flessibilità e un senso della cura dell’altro che va al di là del contingente guardando in avanti con lungimiranza e fiducia.

 

 

Proprio in tale discontinuità, tuttavia, ogni istante riceve la sua intima pulsazione dal veramente Altro dell’umanità, Dio, che dona un valore nuovo a quanto si vive, abitando nella speranza.

Questa attenzione ha guidato l’impostazione del progetto di pastorale vocazionale di questo anno, che prevede una suddivisione in due fasi: un primo periodo che è stato definito tempo della semina e che coinvolge il tempo dell’autunno e dell’inverno; e un tempo della cura che, ci si auspica, coinvolgerà primavera ed estate.

Il tempo della semina non prevede, anche alla luce della continua evoluzione delle disposizioni per il contenimento della pandemia, attività in presenza. Tuttavia ai gruppi ministranti e agli animatori dei ministranti e vocazionali sono stati indicati degli strumenti per vivere in parrocchia e in famiglia il loro cammino: un sussidio con una traccia formativa e la proposta di schemi di incontro per formarsi spiritualmente e umanamente (Questa è la tua casa, Effatà editrice); così come l’impegno a realizzare in maniera creativa un quaderno di viaggio di questi mesi, in cui i ragazzi possono condividere le loro piccole esperienze di vangelo vissuto e servizio nella quotidianità.

Anche in questo senso l’equipe di pastorale vocazionale si è premurata di predisporre, in particolare per gli animatori vocazionali, nel tempo di Avvento e Natale, l’invio in digitale di piccoli “semi” di riflessione sul vangelo domenicale, tenendo vivo l’ascolto della Parola.

Il seminario arcivescovile, invece, la cui comunità di scuola superiore in questo anno è composta da 7 ragazzi, ha avviato il suo itinerario formativo in maniera agile, sospendendo temporaneamente la residenzialità, sempre alla luce delle varie disposizioni, ma tenendo vivo l’accompagnamento personale e di gruppo a distanza.

                                                                                                                                                                                          (a cura del Centro diocesano vocazioni)

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