La ripartenza di Caritas Puglia. A Santa Cesarea Terme anche i delegati di Caritas Lecce

La ripartenza di Caritas Puglia. A Santa Cesarea Terme anche i delegati di Caritas Lecce

articolo ripreso da portalecce

Si è conclusa la tre-giorni della delegazione Caritas della regione Puglia. Gli incontri si sono svolti presso l’Oasi Santi Martiri Idruntini a Santa Cesarea Terme.

 

 

 

Vi hanno partecipato una trentina di operatori delle varie Caritas diocesane (per la diocesi di Lecce erano presenti il direttore mons. Nicola Macculi, Antonio Pio De Tommasi e Serena Quarta), guidate dal vescovo Giovanni Cecchinato delegato dei vescovi della regione. Tra gli argomenti di maggiore significato alcuni vanno evidenziati in modo particolare. Innanzitutto, i partecipanti si sono confrontati su come vivere e celebrare il 50º di Caritas italiana nella nostra regione attraverso un evento che getti lo sguardo su ciò che è accaduto nell’arco di questo mezzo secolo e si fermi anche sulle figure che hanno lasciato il segno. Si è immaginato di organizzare una due-giorni alla fine del mese di novembre.

Altro tema, la programmazione del prossimo anno dell’8X1000 con la presenza di don Marco Paniello di Caritas italiana. Un ulteriore confronto ha riguardato l’organizzazione dell’accoglienza dei profughi provenienti dall’Afghanistan, in accordo con le prefetture.

Un altro momento forte è stata la presentazione del libro “Albania-Italia. Andata e ritorno” di Ilaria Lia a trent’anni dallo sbarco degli Albanesi: le Caritas pugliesi in quegli anni hanno sperimentato una feconda sinergia. Anche la Caritas di Lecce in quegli anni ha dato il suo contributo. Si è discusso anche del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) per il quale le regioni del meridione possono dare un valido apporto che sia fruttuoso per i territori.

Infine, ultimo tema importante, l’ulteriore sviluppo e incremento del servizio civile unito anche a quello del volontariato. L’impegno e lo sforzo di ogni Caritas diocesana viene reso visibile dai tanti servizi che vengono offerti (dall’ascolto al cibo all’accoglienza) con gioia, testimoniando la bellezza della fede: Un cristiano senza amore (charitas) è come un ago senza filo. Può solo pungere e allontanare, non può cucire e unire.

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