incontro regionale. ‘Un discernimento sulla catechesi in tempo di pandemia’

incontro regionale. ‘Un discernimento sulla catechesi in tempo di pandemia’

articolo ripreso da portalecce

Nel pomeriggio di mercoledì 26 maggio i Direttori degli Uffici Catechistici Diocesani della Puglia, sotto la presidenza dell’arcivescovo mons. Domenico Caliandro, arcivescovo di Brindisi-Ostuni e delegato regionale per la catechesi, si sono incontrati in un webinar per vivere un momento d’incontro e di condivisione.

 

 

 

A condurre i lavori don Francesco Nigro, sacerdote delegato regionale per la catechesi. In un primo momento si è riflettuto sul tempo che stiamo vivendo: “Un discernimento sulla catechesi in tempo di pandemia”.

A guidare la riflessione don Francesco Zaccaria, segretario dell’Istituto Pastorale Pugliese. Tra la liturgia, la carità e la catechesi quest’ultima sembra essere stato l’ambito che durante il tempo della pandemia stia soffrendo di più. È un tempo, questo, che ci consegna l’impegno a vivere un discernimento comunitario che è già un esercizio di sinodalità.

Papa Francesco più volte ha ribadito: «La realtà è superiore all’idea» (Evangelii gaudium, n. 233). E questo tempo ha permesso alle tante realtà pastorali di sperimentare esattamente questo spirito: dalla realtà abbiamo imparato e siamo chiamati a imparare ciò che può servire come fase propositiva per le nostre comunità.

La catechesi nel tempo dell’iniziazione cristiana non può ridursi alla richiesta, o rifiuto, da parte delle famiglie di chiedere le date per i sacramenti. È una tentazione da cui rifuggire e per cui investire risorse educative.

Un’altra caratterizzazione ha contraddistinto questo tempo: l’utilizzo dei mezzi di comunicazione, in modo particolare del digitale, come mai si era fatto finora. Anche questa esperienza porta con sé luci e ombre, ma da qui in avanti sarà una risorsa da continuare a usare.

È tempo nel quale la catechesi è chiamata a sviluppare percorsi di condivisione, di comunità, in una parola di sinodalità: tra i gruppi, tra gli organi di partecipazione, tra parrocchie vicine… È un modo per orientarsi su scelte comuni.

Sappiamo bene come “l’Eucarestia sia la fonte e il culmine della vita cristiana” (cfr. Lumen Gentium, n. 11). In questo tempo spesso l’Eucarestia è stata nelle nostre realtà o l’unica modalità per incontrare i catechisti, i ragazzi i genitori e la comunità intera oppure è stata disertata per la paura del contagio. Anche da qui deve ripartire un discernimento sinodale.

Nella seconda parte dell’incontro don Francesco Nigro ha presentato il Progetto per il rilancio delle attività catechistiche per il prossimo anno pastorale 2021-2022 che l’Ufficio catechistico nazionale vuole propone per tutta la Chiesa italiana partendo da uno sguardo reale e concreto delle comunità. È intenzione dell’Ufficio, infatti, realizzare un testo che possa accompagnare e sostenere le attività catechistiche del prossimo anno in continuità con “Ripartiamo insieme”.

Il testo sarà corredato da una prima parte di presentazione e di approfondimento rispetto a tre punti sviluppati da Papa Francesco nell’ultimo discorso in occasione del 60º anniversario dell’istituzione dell’Ufficio catechistico nazionale: comunità, kerygma e futuro. Seguirà una seconda parte che sarà la sintesi di un lavoro che si svolgerà a livello delle regioni e delle diocesi. Il punto di partenza sarà proprio la riflessione a livello diocesano. Si tratterà di raccogliere da ogni comunità delle narrazioni, rileggere cioè la vita pastorale recente (“Che cosa è accaduto?”) lasciandoci guidare da alcuni punti forza che potranno essere di sprone e di esempio e di modello per altri.

L’Ufficio catechistico nazionale, attraverso l’Ufficio catechistico regionale, «Invita i nostri catechisti a scrivere una narrazione che, anche in poche righe, consenta di coglierne il vissuto. Sarà occasione per superare una lettura puramente emotiva e scendere in profondità e lì dove è possibile guardare la vita con gli occhi della fede. Narrare le esperienze fatte in questo tempo non solo significa condividere ciò che abbiamo potuto o non potuto realizzare: significa, anzitutto, consegnare a se stessi e agli altri alcune promesse di futuro e alcune profezie di cambiamenti possibili, perché già adesso siamo più consapevoli della loro presenza» (Ucn, Scheda per le Comunità, allegato 1).

Questa condivisione dello stile sinodale già è iniziata nella nostra diocesi di Lecce con l’incontro della scorsa settimana che i referenti digitali della catechesi hanno tenuto insieme con l’arcivescovo, mons. Michele Seccia e l’Ufficio catechistico diocesano.

I membri dell’Ufficio Catechistico Diocesano sono già al lavoro per delineare le prossime modalità pratico/concrete: si apre il cantiere anche nella nostra comunità diocesana per realizzare questo spazio sinodale.

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