Il Sinodo ‘dal basso’. Questioni emerse dalla prima sessione del Sinodo dei vescovi 2023

Il Sinodo ‘dal basso’. Questioni emerse dalla prima sessione del Sinodo dei vescovi 2023

articolo ripreso da portalecce

Comprendere le tappe del processo sinodale in atto presuppone la comprensione profonda dell’attuale cambiamento epocale delle relazioni.

 

 

 

La cultura della territorialità è stata sostituita dalla cittadinanza globale (non più condizione di relazione è la vicinanza); la cultura identitaria deve fare i conti con la multi-identità, veicolata dai social, e con la creazione di un diverso concetto di persona (una nuova antropologia).

Ecco che nella prima sessione della XVI Assemblea del Sinodo dei vescovi, conclusa nello scorso ottobre, la Chiesa – come afferma don Vito Mignozzi, preside della Facoltà teologica pugliese – ha dovuto interrogarsi sulla nuova forma “che deve assumere perché la sua natura missionaria trovi espressioni concrete di realizzazione”.

Nell’ottobre 2024 si celebrerà la seconda sessione, dopo un anno di lavori sulla Relazione di sintesi nelle Chiese particolari. Queste prime due sessioni rappresentano una fase interlocutoria che comprenderà una terza fase, di recezione a tutti i livelli della Chiesa.

Il percorso è tracciato! Il testo della Relazione di sintesi “Una Chiesa sinodale in missione”, con i venti punti articolati in tre parti, indica le linee di approfondimento per i nuovi passi del Cammino sinodale di ascolto del popolo di Dio.

Le reazioni al testo, che ha raccolto in gran parte l’esperienza sinodale vissuta nelle Chiese, registrano un’accoglienza favorevole ma anche giudizi duri sull’inutilità del documento. D’altra parte, c’è anche chi ha ravvisato il rischio di una ‘protestantizzazione’ della Chiesa.

Per don Dario Vitali, della Dicastero della dottrina della fede, sebbene gli spunti di lavoro possano sembrare eccessivi, “la novità maggiore non riguarda i temi, ma la modalità con cui sono stati articolati”: convergenze, questioni da affrontare, proposte. Inoltre, può essere decisamente fruttuoso analizzare e confrontarsi con le procedure adottate per l’elaborazione del consenso, attorno alle questioni affrontate.

Il documento va interpretato in modo trasversale, con più chiavi di lettura, che ne caratterizzano le connessioni tra i diversi soggetti in gioco e che diventano riferimento imprescindibile per il prosieguo del cammino sinodale di comunione, partecipazione e missione.

Queste le questioni che impegneranno la Chiesa fino all’ottobre 2024.

Condividi questo post