Il ‘profeta’ Bettazzi ci ha lasciato. Il ricordo tutto leccese di un operatore di pace

Il ‘profeta’ Bettazzi ci ha lasciato. Il ricordo tutto leccese di un operatore di pace

articolo ripreso da portalecce

Era la sera del 31 dicembre1995. Il caro don Tonino Bello era morto da poco. Quell’anno la Marcia della pace si svolgeva proprio a Lecce. Serata fredda, ventosa e piovosa.

 

 

Ma nulla poteva fermare il “popolo sconfinato della pace”, come don Tonino aveva definito gli autentici pacifisti in un appassionato discorso tenuto all’Arena di Verona nel 1988. Una delle tappe della marcia si teneva presso la chiesa di Sant’Irene. Quale sorpresa ed incredibile gioia nello scoprire di essere capitati io e mia moglie Annamaria (all’epoca impegnati nell’Azione cattolica parrocchiale) vicino a mons. Bettazzi. Sino ad allora avevamo solo sentito parlare del vescovo di Ivrea grande amico fraterno di don Tonino. Ed ora ce l’avevamo accanto. Sempre il caro don Tonino era solito citare l’etica del volto. E proprio il volto di mons. Bettazzi ci colpì subito. La simpatia, la dolcezza, quell’aria assolutamente familiare ci dettero fin da subito l’idea di un uomo – oltre che di un pastore della Chiesa – straordinario. Con non poca titubanza ed il cuore che batteva forte, ci avvicinammo ancor più a lui e sottovoce – nel rispetto del momento di riflessione personale – ci presentammo e facemmo amicizia. Fu il primo incontro formale, al quale seguirono una serie interminabile di dibattiti, presentazioni di libri, manifestazioni per la pace e sul suo “fratello vescovo don Tonino”, ai quali lo invitammo in parrocchia a Campi Salentina e in diocesi negli anni successivi.

Furono incontri sempre seguitissimi anche a motivo della particolare capacità comunicativa di mons. Bettazzi, il quale in ogni circostanza riusciva ad alternare momenti di grande profondità riguardo al tema specifico, a momenti di leggerezza sempre ben accolti e compresi dagli intervenuti. Il tutto con, in ogni occasione, l’emozionante e commovente ricordo personale su don Tonino.

Per le decine e decine di presenze nel Salento e per tanto altro ancora, mons. Bettazzi poteva e può a giusta ragione essere definito “Salentino di adozione” (GUARDA LA VIDEOINTERVISTA A PORTALECCE NEL 2019). Si dice che non conta il numero degli anni che si vivono, ma la qualità degli stessi. Nel caso di mons Bettazzi. (tra l’altro, ultimo padre conciliare ad aver lasciato questa terra) si può con serenità affermare che il numero grande degli anni di vita (a novembre avrebbe compiuto 100 anni) sono stati direttamente proporzionati alla qualità degli stessi. E chi, come me e tanti tra noi, ha avuto il dono di stargli vicino in tante circostanze, può testimoniare che è stato e continuerà ad essere un riferimento nella propria esistenza.

Grazie don Luigi d’aver camminato (e tanto) accanto a noi. Il dispiacere della tua morte è di certo mitigato dal fatto che ti sappiamo vicino al tuo e nostro amato don Tonino. Un’altra stella luminosa brilla in cielo e veglia su noi e su questo mondo ancora alla ricerca della vera pace.

 

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