Dopo il corso dell’Ipp. Quale prassi per la Chiesa di Lecce? Largo alla ministerialità

Dopo il corso dell’Ipp. Quale prassi per la Chiesa di Lecce? Largo alla ministerialità

articolo ripreso da portalecce

Si è appena concluso il percorso formativo dal tema Parrocchie: ministerialità e partecipazione, tenutosi presso l’Oasi dei Santi Martiri idruntini di Santa Cesarea Terme, dal 25 al 28 luglio.

 

 

 

Inserito in un progetto di formazione pastorale triennale sulle parrocchie sinodali e missionarie, in continuità col primo, questo secondo anno ha visto coinvolte 18 diocesi in una formazione congiunta tra presbiteri e laici. Tema sicuramente non nuovo quella della ministerialità, eppure costantemente chiamato a ridefinirsi e rideclinarsi in forme inedite perché, ogni comunità risulti essere un vero luogo teologico, disponibile a leggere i segni dei tempi e a vivere appieno la sinodalità.

Progetto fortemente voluto dall’Istituto pastorale pugliese (Ipp), diretto da don Piero de Santis, mette a fuoco la necessità di una costante conversione pastorale che muova dall’ascolto della realtà, con uno stile narrativo-autobiografico. Un ascolto attento, dunque, quello degli oltre novanta partecipanti, tra laici e presbiteri, che hanno potuto cogliere la novità dei racconti presentati dalle comunità di Bari, Noci e Vicenza. Tre esperienze parrocchiali nuove e audaci, promotrici di una ministerialità circolare, capace di attivare e vivere processi di corresponsabilità tra laici e preti.

L’iniziativa, promossa dalla Conferenza episcopale pugliese, ha potuto contare sulle paterne presenze di mons. Giuseppe Satriano, arcivescovo di Bari-Bitonto e presidente della Conferenza episcopale pugliese e presidente dell’Ipp e di mons. Francesco Neri, vescovo della diocesi di Otranto, che hanno presieduto le Liturgie Eucarestiche e partecipato ai momenti formativi. 

Non sono mancati l’approfondimento ecclesiologico curato da don Dario Vitali, quello teologico pastorale guidato da don Livio Tonello e le declinazioni pedagogiche proposte da Fabio Mancini.

Di grande rilievo formativo, inoltre, i laboratori pomeridiani che hanno visto mettersi in gioco tutti i partecipanti nel role playing e nell’interpretazione dei racconti, per orientare una conversione pastorale che abiti il presente con consapevolezza e responsabilità.

Un’esperienza ricca ed intensa, dunque, che non teme il cambiamento e che propone uno stile relazionale-comunionale che è già contenuto, perché si realizzi una Chiesa autenticamente missionaria. Fortemente motivati da questa proposta creativa e profetica che, partendo dalla lettura della prassi pastorale in atto, punta con sguardo aperto e sereno, ad una ministerialità diffusa, i partecipanti si riconvocano per il prossimo anno, pronti a concludere il percorso triennale con un approfondimento su: cultura e cittadinanza.             

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