#DONALESSIOSACERDOTE. In festa per un nuovo presbitero. Diretta su Portalecce e Telerama

#DONALESSIOSACERDOTE. In festa per un nuovo presbitero. Diretta su Portalecce e Telerama

articolo ripreso da portalecce

Oggi 5 gennaio 2021 è un giorno di grande gioia per tutta la Chiesa di Lecce.

 

 

Stasera, nei primi vespri della solennità dell’Epifania del Signore, l’arcivescovo Seccia ordinerá un nuovo sacerdote nella persona del diacono Alessio Seconi, giovane trentatreenne originario del teramano che ha sentito la chiamata alla vita sacerdotale fin dai primi anni della sua infanzia.

L’arcidiocesi di Lecce si appresta, dunque, a vivere un evento di grazia dopo i giorni del lockdown a motivo della pandemia; un nuovo presbitero, soprattutto in questo particolare momento storico, costituisce un segno di speranza per tutta la Chiesa e in modo particolare per la famiglia sacerdotale nella quale è chiamato a vivere ma è soprattutto l’attualizzazione dell’azione di un popolo che prega, spera, intercede e ottiene.

Raggiante don Alessio che, nel dare insieme al vescovo l’annuncio dell’ordinazione a tutto il presbiterio così si è espresso: “l’ordinazione presbiterale è il momento in cui, con il dono dello Spirito, entro a pieno titolo nella fraternità sacerdotale leccese; seppur con tanti di voi, a motivo delle restrizioni in atto, non è stato possibile vedersi e conoscersi personalmente, confido che ci sarete ad impormi le mani in cattedrale: quel sigillo sacramentale di comunione resterà per sempre in me”. 

Ricca e suggestiva, dunque, la celebrazione che dopo la proclamazione dell’evangelo si apre alla liturgia dell’ordinazione presbiterale (CLICCA QUI) con il rito della elezione: il diacono a nome della Chiesa, chiede all’arcivescovo che il candidato possa essere insignito della sacra ordinazione; ricevuto il parere favorevole  – per bocca del vicario generale, mons. Lugi Manca – di quanti ne hanno curato la formazione, don Alessio sarà scelto per l’odine del presbiterato.

La liturgia di ordinazione entra nel vivo dopo l’omelia, quando Seccia, chiederà a don Seconi, di esprimere davanti al popolo le intenzioni di voler consapevolmente e responsabilmente accogliere il dono del presbiterato, dedicandosi alla preghiera, vivendo i suoi giorni come cooperatore dell’ordine episcopale e spendendosi per il popolo affidato alle sue cure pastorali.

Segue un momento toccante e di profondo coinvolgimento spirituale: l’eletto, quasi a significare il proprio abbandono alla volontà di Dio, si prostra al canto delle litanie mentre il popolo orante intercede presso i santi per questa nuova vita sacerdotale che sta per venire alla luce.

Ecco dunque il momento fondamentale di tutto il rito: con un gesto sublime e di antichissima tradizione, il vescovo, nel silenzio, impone le mani sul capo di don Alessio per conferire a lui il dono dello Spirito e, dopo il presule, lo stesso fanno i presbiteri concelebranti.

Segue la preghiera di ordinazione al termine della quale don Seconi sarà a tutti gli effetti sacerdote per sempre.

Alcuni riti esplicativi sono di grande suggestione: l’ordinato sacerdote viene rivestito  – dal parroco di oggi, l’arciprete di Monteroni, don Giuseppe Spedicato e dal parroco di ieri nella diocesi di Teramo-Atri, don Paolo Di Domenico  della stola e della casula, abiti sacerdotali e successivamente riceve dall’arcivescovo l’unzione delle mani con il Santo Crisma.

Successivamente a don Alessio saranno consegnati il calice e la patena: il sacerdote novello ha l’occasione di “rendersi conto di ciò che è chiamato a fare, di imitare ciò che celebrerà e di conformare la propria vita alla croce di Cristo Signore” (cfr. Rito dell’ordinazione dei presbiteri).

L’abbraccio di pace con il vescovo e i confratelli è il suggello dell’evento e l’ingresso, a pieno titolo, del nuovo ordinato nel presbiterio di Lecce.

A don Alessio, da parte del suo vescovo, dei suoi confratelli e della sua Chiesa, l’augurio di poter essere sacerdote vero, innamorato del Signore e della Chiesa.

L’intera celebrazione verrà trasmessa in diretta alle 18 su Portalecce e Telerama.

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