Chiamati a…liberarci dai profeti di sventura

Chiamati a…liberarci dai profeti di sventura

Shalom – La Riflessione settimanale dell’Arcivescovo

 

Benedetto XVI nel cinquantesimo anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II ha indetto un Anno della fede. Fedele all’ inse­gnamento del Santo Padre la no­stra Chiesa si prepara a vivere questo anno per rivivere, nella gratitudine e nella gioia, “la grande grazia di cui la Chiesa ha bene­ficiato nel secolo XX”, secondo le parole del Papa.

Nel ripensare a questa grande grazia che ho vissuto negli anni della mia formazio­ne teologica, mi sono sempre definito prete del Concilio essendo stato ordinato nell’anno in cui il Concilio Vaticano II è stato chiuso: 1965. In un momento segnato da incertezze e da paure mi sembra opportuno ricordare la ventata di speranza che il vecchio Papa, il Beato Giovanni XXIII, volle imprimere alla grande assise della Chiesa tutta.

Noi credenti oggi, in una situazione storica che vede in un crescendo esponenziale l’aumento di troppe cassandre, siamo chiamati a riprendere con forza il nostro servizio alla storia che l’A­postolo Pietro ci ricorda con le sue parole: Pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi. Parte da qui la nostra ferma convinzione che deve muoverci a dissentire da quelli che Giovanni XXIII chiamava profeti di sventura che annunziano eventi sempre infausti. La certezza di una presenza che ci dà forza e ci costituisce testimoni di speranza e di gioia, impegna noi credenti a liberare e a liberarci ci e a liberare dalla pesante cappa di piombo che il quotidiano lottare rende sempre più pesante se non asfittica.

+ Domenico d’Ambrosio

                                                                       arcivescovo

 

 

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