Accolta da don Cesare e dai rifugiati. Il viceministro Bellanova in visita a Chisinau

Accolta da don Cesare e dai rifugiati. Il viceministro Bellanova in visita a Chisinau

articolo ripreso da portalecce

La senatrice Teresa Bellanova attuale viceministro per le infrastrutture, in occasione della visita in Moldavia non ha voluto far mancare la sua presenza presso le strutture di accoglienza della diocesi di Chisinau ed incontrare anche don Cesare Lodeserto, che in questo momento è impegnato insieme a don Massimiliano Mazzotta per l’accoglienza ai rifugiati provenienti dalla Ucraina.

 

 

 

La delegazione italiana era composta, oltre che dalla senatrice salentina, anche dai parlamentari italiani Ettore Rosato e Massimo Ungaro, insieme ad altri deputati europei italiani e rumeni.

L’incontro è avvenuto ieri mattina presso la sede dei Salesiani di Chisinau, dove è stato possibile incontrare i rifugiati, ascoltare operatori e volontari, oltre a consumare con tutti i presenti il pasto preparato come ogni giorno dalla Mensa Papa Francesco della Fondazione Regina Pacis.

In occasione dell’incontro la delegazione ha potuto verificare la bontà della accoglienza e la serenità degli ospiti. Don Cesare si è augurato che ci possano essere dall’Italia scelte di cooperazione con la Moldavia ancor a più concrete, con una maggiore rivalutazione del Paese. “È straordinario il lavoro che le tante associazioni di volontariato stanno mettendo in campo, così come è straordinario il sentimento di gratitudine che i rifugiati hanno nei confronti di chi tende loro un aiuto – ha osservato la viceministro -. Leggere negli occhi di chi abbiamo incontrato lo smarrimento, la paura ma anche la fiducia in chi li sta aiutando è una lezione di vita indimenticabile. Un esercizio che molti di noi, con le nostre granitiche sicurezze, dovremmo provare a fare è metterci nei panni di queste persone. Provare a guardare le cose per un solo istante con i loro occhi. E forse molte banalità, sterili chiacchiericci o misere polemiche politiche perderebbero ogni senso”.

L’incontro si è concluso bevendo, nel rispetto della salentinità all’estero, un buon “caffè Quarta”.

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