A San Luigi il nuovo Centro diocesano della Caritas con la benedizione di mons. Seccia

A San Luigi il nuovo Centro diocesano della Caritas con la benedizione di mons. Seccia

articolo ripreso da portalecce

Inaugurato e benedetto ieri sera dall’arcivescovo Michele Seccia, il nuovo Centro della Caritas presso la chiesa rettoriale di San Luigi a Porta Napoli a Lecce.

Una partecipazione numerosa e attenta per sostenere un nuovo percorso che si vuole porre in un rapporto di continuità con il passato e di sinergia tra le varie attività Caritas, come ha sottolineato dal direttore della Caritas diocesana, mons. Nicola Macculi.

In un’atmosfera gioiosa sono state illustrati gli impegni dei volontari nei vari settori, con testimonianze dirette di ciò che è stato fatto e ciò che si ‘sogna’ di fare, soprattutto in ambito sanitario, per essere sempre più presenti e incisivi sul territorio.

Nel saluto l’arcivescovo Michele Seccia, ha ricordato soprattutto i tanti volontari che lavorano in silenzio, senza la luce dei riflettori. Ha sottolineato l’importanza della Caritas nella comunità diocesana e l’impegno di don Nicola, che ha dato avvio ad una seria programmazione dei vari servizi, per garantire maggiore sistematicità ed efficienza. Un pensiero paterno anche al popolo albanese, per le difficoltà che sta attraversando in questo particolare momento, perché il sentimento e l’aiuto caritatevole deve abbracciare tutti.

La benedizione dei locali della confraternita San Luigi messi a disposizione della Caritas diocesana, una sinergia che inizia già nel 2014 e che è stato ieri suggellato dal taglio della torta, un momento simbolico, che unisce intorno ad una mensa, per passare poi dalla “mensa domestica alla mensa eucaristica”.

«L’opzione per gli ultimi, – afferma Papa Francesco nel messaggio della III Giornata mondiale dei poveri – per quelli che la società scarta e getta via è una scelta prioritaria che i discepoli di Cristo sono chiamati a perseguire per non tradire la credibilità della Chiesa e donare speranza fattiva a tanti indifesi».

Ed ancora «I poveri non sono numeri a cui appellarsi per vantare opere e progetti. I poveri sono persone a cui andare incontro: sono giovani e anziani soli da invitare a casa per condividere il pasto; uomini, donne e bambini che attendono una parola amica. I poveri ci salvano perché ci permettono di incontrare il volto di Gesù Cristo».

Al di là delle statistiche e delle appartenenze politiche o associative l’attenzione verso i poveri, interpella tutti, proprio tutti. E non solo a Natale!

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