Adorazione Eucaristica Aprile 2017

Adorazione Eucaristica Aprile 2017

Ufficio diocesano Vocazioni

Aprile 2017

 La Carità non gode dell’ingiustizia ma si rallegra della verità.

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Canto

G: Il versetto dell’inno alla carità da cui ci lasciamo guidare nella preghiera è costruito su un’opposizione. Ci vengono presentati due atteggiamenti opposti: entrambi consistono del “rallegrarsi, gioire, godere” di qualcosa, ma tale movimento dell’animo è orientato verso due direzioni opposte, l’ingiustizia e la verità. Perché opporre queste due realtà? Potremmo dire che, in un certo senso, l’essenza dell’ingiustizia consista nella negazione della verità: siamo ingiusti quando, ad esempio, non teniamo conto della verità nei fatti, quando vogliamo assumere posizioni o arrogarci diritti che non si confanno alla verità di noi stessi (ci facciamo giudici del prossimo, pretendiamo da noi stessi più del possibile), quando non riconosciamo le reali esigenze dell’altro. Allo stesso modo, potremmo considerare la verità come forma alta di giustizia: fare verità nella nostra vita significa, fondamentalmente, rendere giustizia a noi stessi, tener conto di chi siamo, senza ingiuste auto-condanne; avere una giusta opinione di noi stessi significa conoscerci per come siamo. Mettiamoci in preghiera chiedendo al Signore questa grazia: illumina la mia vita, Signore, con la luce della verità, perché io possa essere portatore di giustizia.

 

Silenzio

Canto

 

In ascolto…

 

L: Dal libro del profeta Osea (10, 12- 14)

Seminate per voi secondo giustizia

e mieterete secondo bontà;

dissodatevi un campo nuovo,

perché è tempo di cercare il Signore,

finché egli venga

e diffonda su di voi la giustizia.

Avete arato empietà e mietuto ingiustizia,
avete mangiato il frutto della menzogna.
Poiché hai riposto fiducia nella tua forza
e nella moltitudine dei tuoi guerrieri,
un rumore di guerra si alzerà contro il tuo popolo

e tutte le tue fortezze saranno distrutte.

L: L’ingiustizia, che porta alla menzogna, consiste nell’aver riposto la fiducia nella propria forza, cioè nel non essersi riconosciuti in modo autentico, per ciò che siamo, creature piccole e mendicanti, sempre bisognose di essere sostenute, mantenute in piedi. Come ci ricorda la grande santa Teresa Benedetta della Croce, siamo continuamente mantenuti nell’essere dall’Essere infinito, il nostro essere è continuamente prorogato da Colui che ne è il datore. Ecco l’opera di giustizia che possiamo compiere: riconoscere che da soli non siamo nulla, non possiamo nulla. “Maledetto l’uomo che confida nell’uomo” (Ger 17,5).

 

Silenzio

 

Salmo 24 (4-5.8-10.15)

Fammi conoscere, Signore, le tue vie,

insegnami i tuoi sentieri.

Guidami nella tua verità e istruiscimi,

perché sei tu il Dio della mia salvezza.

 

Buono e retto è il Signore,

la via giusta addita ai peccatori;

guida gli umili secondo giustizia,

insegna ai poveri le sue vie.

 

Tutti i sentieri del Signore sono verità e grazia

per chi osserva il suo patto e i suoi precetti.

Il Signore si rivela a chi lo teme,

gli fa conoscere la sua alleanza.

 

Canto

 

L: Dal vangelo secondo Giovanni (3)

1 Vi era tra i farisei un uomo di nome Nicodèmo, uno dei capi dei Giudei. 2Costui andò da Gesù, di notte, e gli disse: “Rabbì, sappiamo che sei venuto da Dio come maestro; nessuno infatti può compiere questi segni che tu compi, se Dio non è con lui”. 3Gli rispose Gesù: “In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio”. […] 16Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. 17Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. 18Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio. 19E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. 20Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. 21Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio”.

 

L: La verità spinge alla luce, porta ad aprirsi a Dio e all’altro, ad apparire chiaramente per quello che si è. Questa è la grande carità: donarsi nella verità. Nicodemo, l’adoratore notturno della Verità, ci può accompagnare nella ricerca della luce, per uscire dalla notte e prepararsi all’alba del nuovo giorno.

 

Silenzio

 

G.: Raccogliamo le nostre intenzioni di preghiera, ricordandoci in modo particolare di tutti coloro che operano per la salvaguardia della giustizia e per la trasmissione della verità.

 

Padre nostro

 

Benedizione Eucaristica

 

Canto

 

 

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