Storia d’Amore/Un Santo, una Città, una Terra

Storia d’Amore/Un Santo, una Città, una Terra

Tra cultura, tradizioni e immutata devozione.

Lecce e il Salento sono particolarmente legati a S. Oronzo. Non solo la sua vita e i suoi miracoli sono oggetto di innumerevoli ricordi commemorativi, ma anche la cultura, l’arte e la devozione popolare salentina attingono in modo variopinto e significati­vo alla figura del Santo. Solo nella provincia di Lecce, sono diversi i borghi che lo onorano come principale Patrono ed an­cora più numerosi sono quelli che ne celebrano solennemente la festa. Distinti sono anche i motivi per cui viene ricordato. Il culto e la devozione più grande è però quella del Capoluogo salentino. A Lecce il Santo viene celebrato nel giorno tradizionale del mar­tirio, ossia il 26 agosto, ma la solenne processione con il Discorso dell’Arcivescovo alla Città avviene il 24 agosto. Intorno alla celebrazione religiosa del Santo Patrono tutto il Capoluogo si ritrova a festeggiare all’insegna della tradizione. Non solo le bande, le luminarie, le giostre, le musiche e i cibi contribuiscono ad alimentare l’aria di festa, ma sono soprattutto le tradizioni a rendere ancora più salde le radici della fede cristiana.

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S. Oronzo – Chiesa di San Matteo – Lecce

La festa, i riti, le tradizioni continuano ad alimentare quel sentire comune del popolo salentino e rendono ogni citta­dino come un familiare. Tanti sono i legami tra la storia di S. Oronzo e quella della sua cit­tà. I leccesi sono noti per quel senso di generosa accoglienza che ha fatto della terra salen­tina una delle mete più ambite dai turisti italiani e stranieri e costituisce la vera ricchezza delle nostre genti. Analoga­mente, fu proprio l’accoglienza del profugo S. Giusto a divenire fonte di vera ricchezza per S. Oronzo, che, rifocillando nel corpo il messo di San Paolo, veniva istruito nell’anima alla vera fede. Per molti secoli il culto oronziano è andato sce­mando e il legame con il Santo si è a volte affievolito. Eppure, i segni e i prodigi del martire leccese hanno risuscitato inte­resse, attenzione e devozione. Così avviene oggi nella nostra Città. Molte volte, la festa di S. Oronzo viene celebrata senza conoscere approfonditamente la vita e il culto del Santo, ma è proprio la presenza di queste tradizioni che suscita in molti un rinnovato slancio e una sana curiosità verso il Patrono. L’augurio per quest’anno è allora quello di vedere accre­scere in noi leccesi quell’af­fetto e quella devozione verso i Santi Patroni a imitazione delle generazioni passate, che hanno contribuito a identificare il Santo con la nostra Città, incentivandone il culto e la devozione.

Mauro Carlino

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