Quel filo d’amore che lega il Salento al Madagascar. Una lunga storia di generosa missione

Quel filo d’amore che lega il Salento al Madagascar. Una lunga storia di generosa missione

articolo ripreso da portalecce

“Mi ha colpito che nelle strade c’era il popolo. Autoconvocato. Dicono che alla messa di Antananarivo ha sorpassato il milione: ma il numero non interessa. Interessa il popolo, gente che era arrivata a piedi dal pomeriggio prima”, ha detto Papa Francesco sul volo aereo, tornando dall’Africa.

E proprio nella sua esplicita ottica che la testimonianza di amore fraterno deve essere disinteressata e precedere l’annuncio del Vangelo, si colloca la significativa presenza salentina nel suo recente viaggio in Africa: in Madagascar, dove è rimasto tre giorni, si sono alcune interessanti realtà sviluppate nel segno di mirabile solidarietà per vincere tante situazioni di povertà.

Frutto delle proficue relazioni tra la diocesi leccese e comunità ecclesiali malgasce. Come testimonia la serie d’incontri del viaggio ad Ambasa dell’estate scorsa da parte dell’arcivescovo mons. Michele Seccia. E come dimostra la calorosa accoglienza tributata a Lecce al card. Desirèe Tzaramasana, arcivescovo di Antananarivo, recentemente accolto nella parrocchia leccese di S. Vincenzo de’ Paoli da una folla festante, assieme a mons. Seccia, al card. Salvatore De Giorgi e al nunzio in Madagascar, mons. Paolo Gualtieri, nativo di Supersano.

Davvero tanti gli interventi di promozione sociale concretizzati da decenni.

Una suora monteronese, suor Carmelina Maglio, presente dal 20 gennaio 1972 nell’isola africana, ha fondato un importante lebbrosario, in cui continuano a operare medici torinesi e belgi, con circa ventisette casette per i malati e ragazzi poveri.

La Congregazione leccese delle Discepole del Sacro Cuore, guidata attualmente dalla madre generale malgascia Sr. Maria Soamiteza, svolge inoltre un’intensissima e articolata attività di promozione umana, culturale e religiosa per i ragazzi e per le famiglie in numerosi centri: tra le diverse scuole, basta ricordare, ad esempio, il Lycée Sacré Coeur, un istituto frequentato, dalla materna al liceo, da circa 1200 alunni.

Numerosi i progetti realizzati in collaborazione con l’Ateneo del Salento, i Lyons, le scuole, i singoli operatori e benefattori, come una farmacia molto efficiente, forse una delle migliori di Nosy-Be, e un centro di accoglienza dei bambini per alcuni villaggi vicini. Con il Liceo linguistico Siciliani di Lecce c’è già stato un corso di alfabetizzazione e uno scambio interculturale.

Inoltre, un nuovo progetto, segno della collaborazione tra le due diocesi di Ambanja e Lecce, per ragazzi e giovani facilmente soggetti allo sbando, è stato presentato in questi giorni dal parroco leccese don Fernando Doria.

Proprio una lunga serie di attività, condivise generosamente da molta nostra gente salentina. Un modo concreto per costruire un mondo più giusto, aiutando i meno fortunati “a casa loro”.

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