JUBILAEUM ORONTIANUM LYCIENSE. Si chiude la Porta Santa: cosa resterà dell’Anno Oronziano?
articolo ripreso da portalecce
e scritto da Andrea Pino
Si conclude oggi il Giubileo Oronziano. Un anno in cui tutta la comunità diocesana ha avuto la possibilità di tornare alle proprie radici, riscoprendo la figura di colui che è all’inizio della storia del cristianesimo nel Salento e in Puglia.
Scriveva l’arcivescovo Michele Seccia nel Messaggio alla città del 24 agosto 2021: “Il Giubileo che indiciamo ha un valore spirituale di conversione personale e comunitaria, di riconciliazione con Dio e fra di noi ed ha la forza di un cammino che ci conduce alla patria del cielo. Sant’Oronzo, secondo la tradizione, è stato martire di Cristo e primo annunciatore del Vangelo in terra di Puglia. Resta il fatto, sorelle e fratelli carissimi, che la Chiesa non può vivere senza martirio, sia che esso si espliciti nell’effusione del sangue, sia che si consumi nell’offerta quotidiana della vita interamente donata a Dio e ai fratelli. Amare Dio e i fratelli a tal punto da essere in ogni istante pronti a dare per essi anche la propria vita: questo è il primo messaggio che Sant’Oronzo lascia a noi. Ma Oronzo è anche il primo missionario della fede cristiana nelle nostre terre. Egli annunciò in tutta la Puglia il Vangelo proclamando la necessità di abbandonare gli idoli per servire Cristo, l’Unigenito Figlio di Dio”.
Alla fine di questo anno speciale, la Chiesa di Lecce può davvero dire che l’Anno Oronziano sia stato un cammino di vera conversione alla luce della testimonianza di Oronzo e dei suoi compagni di martirio, Giusto e Fortunato? La risposta è nella provvidenza e soprattutto nella misericordia di Dio, che scruta i cuori dei credenti e delle comunità. Di sicuro, è stata un’opportunità, un dono, un momento di grazia da sfruttare.
Stasera, chiudendosi la Porta Santa, non si chiude il tempo della fede e della devozione intesa come sequela Christi, sull’esempio dei nostri santi. Esso non conosce scadenze e nemmeno limiti: non è chiesta a tutti il dono della propria vita. A tutti, però, è chiesta la coerenza tra il vangelo e la quotidianità dei piccoli martirii, delle piccole e delle grandi croci.
Alle 19, in Piazza Duomo, con il solenne pontificale e il rito di chiusura della Porta Santa della cattedrale presieduti da mons. Zalimir Puljic, arcivescovo di Zara, si chiuderà una tappa del percorso di fede dei Leccesi ma si aprirà una nuova strada, con in testa l’arcivescovo Seccia nel cammino sinodale di una Chiesa alla ricerca della comunione, dono essenziale per diventare comunità.
Il pontificale, a partire dalle 18,55, verrà trasmesso in diretta (regia di don Emanuele Tramacere, aiuto regia di Paolo Longo) sulla pagina Fb di Portalecce e sul canale 15 di Telerama.
Domani 27 agosto, in cattedrale, alle 19, la messa di ringraziamento presieduta dall’arcivescovo Seccia durante la quale conferirà il ministero del lettorato a Simone Maria Politi, giovane della parrocchia Santa Maria della Porta in Lecce.
Inoltre, dalle 10 alle 15 e dalle 17 alle 21, in Piazza Duomo, l’annullo filatelico a cura di Poste Italiane per la chiusura del Giubileo Oronziano.
Dalle 21 alle 24, invece, presso il chiostro dell’antico Seminario, ingresso gratuito per tutti a “Chiostro di luce”, il video mapping storico-artistico realizzato da ArtWork per promuovere i beni storici e artistici patrimonio della diocesi di Lecce.