IUBILAEUM ORONTIANUM LYCIENSE. La preghiera per il Giubileo e la supplica composte da Seccia
articolo ripreso da portalecce
e scritto da Andrea Pino
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- di Irene M. Paticchio
- Categoria: ave oronti
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L’arcivescovo Michele Seccia, in occasione del Giubileo Oronziano prossimo all’indizione il prossimo 24 agosto, ha desiderato comporre una speciale preghiera in onore del primo vescovo di Lecce, che, a partire dall’inizio dell’anno giubilare, verrà recitata in tutte le chiese della diocesi, almeno nei giorni festivi, al termine delle celebrazioni eucaristiche.
In tal modo, il presule ha voluto che tutti i fedeli possano prendere parte al senso spirituale di quest’anno di grazia. Il testo della breve preghiera è scandito da tre distinte invocazioni rivolte al santo, a cui la Chiesa di Lecce si dirige per essere fedele alla missione conferitale dal Signore, per distinguersi nella vita di preghiera e per testimoniare che il suo fine è la gloria del cielo. Come si può notare, le prime due invocazioni si concludono con il riferimento a Dio Padre, di cui mons. Seccia sottolinea il tenero e misericordioso amore. L’ultima invocazione, invece, abbracciando anche i Santi Giusto e Fortunato, si conclude con un riferimento alla Trinità, che, riempiendo della sua presenza gloriosa e amorosa tutto il paradiso, è definita giubileo (cioè gioia) eterno.
La Supplica a Sant’Oronzo, invece, è stata composta dal vescovo affinché possa essere recitata soprattutto nei giorni significativi che scandiranno le tappe del Giubileo Oronziano a cominciare dalla sera del 26 agosto al termine della messa in Piazza Duomo e prima dell’apertura della Porta Santa della cattedrale.
Il presule ha inteso rivolgersi al santo patrono, componendo una supplica divisa in quattro parti, in cui viene brevemente illustrata la vita del santo, ne viene invocato il patrocinio e si fa riferimento ai diversi miracoli che ne hanno incrementato la devozione leccese.
La supplica costituisce anche un invito alla comunità diocesana ad essere vicina “alle necessità dei fratelli” a “irrobustire la fede” per essere “pronti ad annunciare con la condotta di vita l’amore divino”. La preghiera del vescovo si chiude con l’augurio di ottenere la celeste protezione del primo vescovo leccese per costruire la “civiltà dell’amore”.