Domenico Umberto D’Ambrosio, vescovo da venticinque anni

Domenico Umberto D’Ambrosio, vescovo da venticinque anni

Gli auguri di Papa Francesco per l’Arcivescovo metropolita di Lecce: “Impegno e diligenza profusi nel Sacro ministero”. Domani e dopodomani celebrazioni in Cattedrale; per l’occasione Monsignor D’Ambrosio ha scritto una lettera ai Sacerdoti dal titolo “Salire, stare, scendere”

 

Lecce, 4 gennaio 2015

“Venerabile Fratello, a te che con gioia nella prossima solennità dell’Epifania del Signore, ricorderai il 25° dall’Ordinazione Episcopale a cui seguirà l’aureo Giubileo Sacerdotale, inviamo questa Lettera per esprimerti i migliori auguri e significarti il fraterno affetto che ci unisce in Cristo”. Sono le parole di papa Francesco all’arcivescovo di Lecce, Domenico Umberto D’Ambrosio, che il prossimo 6 gennaio festeggerà il venticinquesimo di ordinazione episcopale. “Conoscendo bene l’impegno e la diligenza profusi nel Sacro ministero, questa circostanza ci è propizia per congratularci di cuore con te per le opere compiute, ricche di frutti”, scrive ancora il Papa in una lettera nella quale ha voluto ricordare i vari incarichi pastorali assunti dall’arcivescovo D’Ambrosio e dire il suo augurio per gli importanti traguardi nel ministero episcopale e Sacerdotale.

“Pertanto, Venerabile Fratello – prosegue Francesco -, mentre risplendono giorni di grazia della tua vita per i benefici ricevuti dal Padre celeste, salga a Lui la tua lode e benedizione: “Ti amo, Signore, mia forza, Signore, mia roccia, mio rifugio, mio liberatore” (Sal 18, 2-3). Il Divino Redentore del genere umano, “primogenito di ogni creatura” (Col 1, 15), auspice la gloriosa e sempre Vergine Maria, ti sostenga e custodisca con la sua grazia e continui ad arricchirti con doni celesti. Venerabile Fratello, ti sia annuncio, presagio e testimonianza del Nostro affetto la Benedizione Apostolica che impartiamo molto volentieri a te e per tuo mezzo alla tua carissima Chiesa da questa Sede del Beato Pietro chiedendo di pregare per noi. I doni dello Spirito Paraclito, Figli dell’amata Puglia, vi sostengano e vi riempiano di gioia!”.

Le celebrazioni per il venticinquesimo anniversario dell’arcivescovo D’Ambrosio saranno semplici e sobrie. In particolare, domani, 5 gennaio 2015, la giornata sarà dedicata alla preghiera e al ringraziamento e culminerà con la veglia in cattedrale alle ore 20. Dopodomani, 6 gennaio 2015, solennità dell’Epifania del Signore, alle ore 18, l’arcivescovo D’Ambrosio presiederà una solenne concelebrazione eucaristica in Cattedrale.

Nell’occasione, inoltre, il Presule ha voluto scrivere una lettera pastorale ai Sacerdoti, dal titolo “Salire, stare, scendere”. “A venticinque anni dalla mia ordinazione episcopale – scrive D’Ambrosio – ricevuta nella Basilica di San Pietro il 6 gennaio 1990, dalle mani di San Giovanni Paolo II e a cinquant’anni dalla ordinazione presbiterale conferitami da Mons. Andrea Cesarano, arcivescovo di Manfredonia e amministratore perpetuo di Vieste, il 19 luglio 1965 nella Chiesa Madre di Sant’Elia Profeta in Peschici, ho pensato a un segno di gratitudine verso tutti voi mei compagni di viaggio nelle varie ‘trasferte’ che il Signore nei suoi imperscrutabili disegni e nell’obbedienza alla Chiesa ha voluto per me”.

“E’ nata da questa mia personale storia l’idea di una lettera – prosegue l’arcivescovo – che intende narrare la bellezza e la ricchezza della sovrabbondante grazia che il Sacramento dell’Ordine ha donato alla mia vita e l’immenso credito di fiducia che il Signore ha voluto aprire con me, nonostante i limiti e le miserie della mia evidente fragilità, a volte appesantita da risposte incerte, ritardi ingiustificati, generosità mancate, paure immotivate. Per questo ho scelto di offrirvi una lectio-meditatio di Ebrei 5,1-10 su Cristo Sacerdote misericordioso e fedele: un tentativo di salire per entrare nel mistero e poterlo annunziare e testimoniare ai fratelli”.

“Sono due i sentimenti che prorompono dal mio cuore Sacerdotale e si originano dai due grandi doni che il Signore, senza alcun mio merito – ne sono intimamente convinto e consapevole – ha voluto elargirmi: rendimento di grazie, lode e benedizione che continuamente rendo al Dio Altissimo; ma soprattutto invocazione di misericordia e perdono perché il dono di grazia molto spesso non è stato da me accolto, vissuto e testimoniato nella fedeltà piena, sicura, generosa, radicale”.

Domani, 5 gennaio 2015, sarà anche diffuso uno speciale de “L’Ora del Salento” con un’ampia intervista all’arcivescovo, oltre a reportage, tratti storici e auguri delle varie realtà che hanno segnato il suo ministero episcopale e Sacerdotale.

Condividi questo post