L’iniziativa dei cittadini europei “Uno di noi”, per la quale è in corso la raccolta di firme in tutta l’Unione europea per il pieno riconoscimento della statuto dell’embrione umano, e per evitare stanziamenti di fondi Ue per la ricerca che distrugga embrioni, vedrà domenica 12 maggio una grande mobilitazione e una sensibilizzazione in tutte le parrocchie italiane.
Venerdì 10 maggio il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, a margine dell’udienza del Santo Padre con il Ccee, di cui è vicepresidente, chiarisce i contorni dell’iniziativa e l’appoggio che viene dal mondo cattolico.
“Si tratta – afferma il Cardinale – di difendere la vita in tutte le sue fasi ed espressioni” e in questa direzione “emerge un richiamo alla coscienza umana, non solo cattolica e non solo cristiana.
“La crisi che viviamo non è solo economica, ma, più in profondità, è crisi etica, antropologica: si tratta di una crisi nemmeno solo europea, ma mondiale e globale nel senso che tocca gli aspetti etici, la spiritualità.
“In questo contesto – ha concluso – si può osservare come le difficoltà che si sperimentano anche nella politica derivano da una destrutturazione etica. In tal senso noi, come pastori, cerchiamo di affrontare questi aspetti della crisi in atto”.