Con queste parole Mons. Giovanni Soligo, Presidente dell’Istituto Centrale per il Sostentamento del Clero, ha aperto lunedì 4 febbraio a Roma il Convegno Nazionale, al quale partecipano oltre 400 persone, in rappresentanza dei 218 Istituti Diocesani.
“La crisi in corso variamente ci interpella – ha aggiunto – e domanda una risposta condivisa”. Al riguardo, Mons. Soligo ha evidenziato, oltre alla necessità di maturare “competenze adeguate” per affrontare i mercati finanziari, “l’opportunità di mantenere o meno l’assetto attuale degli Istituti: l’onere che grava sulla realtà locale domanda energie che a volte non appartengono ai piccoli Istituti alcuni dei quali sperimentano serie difficoltà. Questo ci domanda forse forme di gestione condivisa o di accorpamento, senza che venga meno l’iniziativa locale, ma anche senza che essa non sia adeguatamente verificata e sostenuta”.
Gli ha fatto eco il direttore, dott. Carlo Bini, che a sua volta ha parlato della “necessità di formazione continua” per mantenere un buon livello di competenze; l’attenzione a “confrontarsi con la realtà socio-economica”; l’esigenza di una sempre maggiore “collaborazione tra gli Istituti”, nella consapevolezza della propria appartenenza ecclesiale; la “necessità di rinnovamento”.
Nella relazione del Responsabile delle risorse umane, dott. Claudio Malizia, è quindi stata presentata una proposta sui possibili percorsi da intraprendere per lo sviluppo delle risorse umane e dell’organizzazione nel sistema del sostentamento del Clero.
Martedì 5, l’omelia e, quindi, la relazione di Mons. Crociata e del vice-presidente dell’ICSC, dott. Giorgio Franceschi.