contiamo di riaprirlo al più presto

contiamo di riaprirlo al più presto

articolo ripreso da portalecce

Dopo la caduta di alcuni frammenti del campanile di Piazza Duomo, sono giorni di lavoro intenso per gli uffici della Curia di Lecce, in particolare per i tecnici dell’Ufficio beni culturali (arch. Giorgio Rizzo e geom. Francesco Moretto) e per la Fondazione diocesana “Splendor Fidei” che si occupa della valorizzazione, della fruizione, della manutenzione e del restauro dei beni ecclesiastici di proprietà della diocesi.

 

 

 

La Fondazione è presieduta da mons. Antonio Montinaro che è anche il vicario episcopale per l’economia della diocesi. Portalecce lo ha intervistato per meglio comprendere come tecnici e maestranze, in stretta collaborazione con i vertici della Soprintendenza con sede a Lecce, si muoveranno nei prossimi giorni per effettuare l’intervento di messa in sicurezza e di restauro.

 

Don Antonio, si è già individuato il tipo di intervento di cui necessita il campanile della cattedrale di Lecce?

L’altra mattina, alla presenza delle funzionarie della Soprintendenza di Lecce, le dottoresse Michela Catalano e Luisa Rosato – che sinceramente sento il dovere di ringraziare a nome del nostro arcivescovo, insieme con il vicario dei Vigili del fuoco di Lecce, l’ing. Raffaele De Iaco, per l’attenzione e la tempestività che hanno riservato al caso – i Vigili del fuoco hanno monitorato con il drone la parte estrema del campanile. Il danno riguarda essenzialmente la corona terminale a ridosso della cupola maiolicata. È da lì (VEDI FOTO DI APERTURA E PHOTOGALLERY) che si è staccato un pezzo lapideo. Contiamo di intervenire subito innanzitutto con il montaggio di un ponteggio ad alta quota, come indicato dai tecnici che stanno studiando la fattibilità dal punto di vista ingegneristico.

 

Quali saranno i passi successivi una volta montata l’impalcatura?

La prima urgenza è quella di mettere in sicurezza i luoghi poi, il progetto di restauro, già in fase di preparazione, verrà sottoposto alla Soprintendenza e, una volta approvato, partirà l’intervento di ripristino delle parti danneggiate. Il campanile ha per tutti noi un grande significato e non solo dal punto di vista religioso. È un segno identitario non solo per Piazza Duomo ma per l’intera città ed è diventato una grande attrazione turistica che sta riscuotendo un enorme successo soprattutto dal momento in cui, circa un anno fa, è stato installato all’interno l’ascensore panoramico. La nostra volontà è quella di restituirlo il prima possibile alla fruizione di tutti. Sono impegnate per raggiungere l’obiettivo sia la Fondazione che mi onoro di presiedere, sia la diocesi.

 

Quando concretamente potrebbero essere montati i ponteggi?

A seguito dei rilievi di sabato scorso, i ponteggi verranno montati subito, già nei prossimi giorni. Ovviamente dopo averne dato comunicazione diretta alla Soprintendenza, con la quale c’è già un’intesa di massima anche circa la celerità dei lavori. È solo questione di pochi giorni. Non è da escludere che, una volta messo in sicurezza il campanile, potrà già tornare ad essere visitabile. Ma per questo aspetto saremo più precisi nei prossimi giorni.

 

Se si volessero azzardare delle previsioni… quando pensa si potranno concludere i lavori?

Se il progetto di restauro e consolidamento dovesse essere subito approvato, abbiamo fiducia di poterlo concludere prima di Pasqua. Non possiamo essere molto precisi nelle previsioni ma lo speriamo davvero, ripeto: non escludendo di poterne ripristinare la fruizione turistica già dopo i lavori di messa in sicurezza.

 

E circa le risorse da impiegare cosa può anticipare a Portalecce?

Non ci preoccupa l’aspetto economico. La diocesi attraverso la Fondazione e grazie ai progetti di valorizzazione fin qui portati avanti è in possesso delle risorse disponibili per restaurare al più presto il campanile. Abbiamo questa buona prospettiva incoraggiati da una ferma volontà dell’arcivescovo Seccia che fin dall’inizio del suo episcopato tra noi ha manifestato la necessità di dare un’organizzazione alla fruizione turistica dei beni storico-artistici della Chiesa leccese.

 

Condividi questo post