Si è svolta ieri mattina la riunione del consiglio presbiterale diocesano, il primo dopo il lockdown, presieduto dall’arcivescovo presso il salone dell’episcopio.
I sacerdoti presenti hanno riflettuto a lungo con mons. Seccia sull’esperienza trascorsa nei mesi passati e sulle conseguenze che già si avvertono tanto nella famiglia presbiterale quanto nelle comunità parrocchiali. Sono emerse le innegabili difficoltà che hanno accompagnato la vita delle parrocchie tanto nei mesi di quarantena, quanto nella fase due. Infatti, il “grande ritorno” dei fedeli nelle chiese è stato, quasi ovunque, disatteso. E questo, insieme ad altri non meno importanti fattori osservati, richiede un approfondimento che possa accompagnare la diocesi verso un progetto di nuova evangelizzazione che, a quanto pare, non si può rimandare oltre.
Ciononostante, sono anche molti i segnali di speranza condivisi, tra cui la capacità degli operatori pastorali di accompagnare i gruppi e i ragazzi della catechesi anche a distanza, e la forte risposta di solidarietà dinanzi alle situazioni di disagio che la pandemia ha causato.
Nella seconda parte della riunione l’attenzione si è spostata ad analizzare i protocolli previsti dal Governo e dalla Regione per lo svolgimento in sicurezza delle attività estive.
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